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Caso di sospetta Tbc al carcere di Capodimonte. Il Codacons chiede chiarimenti

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Il Codacons di Benevento, attraverso il suo legale rappresentante Maurizio Zeoli, informa di aver inviato in data odierna richiesta di urgenti chiarimenti alla ASL Benevento 1, al Ministero della Giustizia, Casa Circondariale di Benevento ed alla Direzione del Lavoro, servizio Ispettivo, sede territoriale di Benevento, riguardo a quanto lamentato da alcuni dipendenti del locale carcere, secondo i quali vi sarebbero state gravi carenze nell’adozione delle dovute misure di prevenzione per la tutela della salute dei lavoratori e della popolazione carceraria in occasione di un sospetto caso di TBC riguardante un detenuto.
In particolare dal tenore dei reclami, peraltro relativi ad un caso già oggetto di articoli apparsi sulla stampa locale nel periodo a cavallo tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013, – spiega il comunicato – si è appreso che allorquando, nel mese di dicembre 2012, un detenuto di origine somala aveva palesato evidenti e persistenti sintomi di grave stato patologico (perdite ematiche dalla bocca) né le autorità carcerarie né, tampoco, i responsabili della ASL avrebbero adottato le necessarie misure precauzionali, a tutela della salute dei dipendenti del carcere, degli altri detenuti e, soprattutto, a tutela della pubblica incolumità.
La denunzia ricevuta dall’associazione – continua la nota dell’associazione – riferisce di assenza di dispositivi di protezione individuale al personale della casa circondariale, alcuni dei quali poi sono risultati positivi a vari test afferenti la tubercolosi, gravi carenze nelle misure di isolamento dei potenziali malati, assenza di informazione per i dipendenti interessati riguardo al rischio corso, anche successivamente al riscontro della sussistenza effettiva dell’infezione.
Il Codacons – aggiunge – ha, quindi, nell’esercizio dei propri compiti istituzionali, dopo esserci accertato del fatto per cui ad un cospicuo numero di dipendenti del carcere è stata già diagnosticata una infezione latente da TBC, ritenuto di chiedere conto delle carenze denunziate alle Autorità preposte alla vigilanza in materia di tutela sanitaria; ovviamente l’Associazione fornirà immediata notizia delle informazioni ottenute che, sicuramente, verranno rese con sollecitudine anche per chiarire l’effettiva portata del rischio contagio nonché lo stato attuale di monitoraggio del fenomeno.
In assenza di riscontri, ovviamente, come al solito l’Associazione non esiterà ad informare dei fatti l’Autorità inquirente.