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CRONACA

Donne picchiate e maltrattate, vittime di mariti violenti: poi il coraggio di denunciare

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Uomini che odiano le donne. Mariti che maltrattano e picchiano le mogli, anche davanti lo sguardo innocente dei figli. Storie che le pagine di cronaca registrano troppo di frequente. Gli ultimi due episodi sono avvenuti a Solopaca e a Sant’Agata dei Goti, alla vigilia dell’8 marzo, Festa delle donne.

A Solopaca una donna ha rotto il silenzio di 5 anni di percosse e maltrattamenti e ha trovato il coraggio di denunciare il marito, operaio 45enne con problemi di alcol.

La donna ieri non c’è la fatta più, prima si è rivolta alla stazione dei carabinieri per denunciare le violenze subite e poi ha fatto le valige tornandosene a casa dai suoi genitori insieme ai suoi tre figli di 14, 12 e 3 anni.

La donna in lacrime ha raccontato ai militari che questi maltrattamenti andavano avanti da quasi cinque anni e che l’uomo spesso, oltre ad abusare dell’alcool quando tornava a casa, cercava pretesti per litigare e poi la picchiava anche alla presenza dei suoi tre figli minori.

I carabinieri si sono così recati presso l’abitazione dell’uomo per effettuare degli accertamenti nel corso dei quali hanno rinvenuto una carabina alla quale era stata sostituita la molla per aumentarne la potenza di tiro. L’arma è stata sottoposta a sequestro. I carabinieri della stazione di Solopaca hanno denunciato l’uomo per maltrattamenti in famiglia e detenzione abusiva di arma comune da sparo.

Sarà una festa della donna all’insegna di una ritrovata serenità, quella che una quarantenne di Sant’Agata dei Goti si appresta a vivere: la donna, infatti, è stata messa al riparo dall’insidiosa presenza dell’ex marito al quale, nella mattinata, i Carabinieri della locale Stazione hanno notificato un provvedimento cautelare emesso dalla Magistratura beneventana con cui gli si fa assoluto divieto di avvicinarsi alla ex, ai suoi familiari, nonché ai luoghi da questi abitati/frequentati. 

L’uomo, infatti, è stato riconosciuto dai giudici “violento e prevaricatore”: una storia triste, fatta di violenze verbali e fisiche, di intimidazioni e minacce, protrattesi, all’interno delle mura domestiche, nel corso degli anni (più di 10).

Reiterati, perciò, i tentativi della casalinga di “spezzare le catene” e portare i figli (2maschi, di cui 1 ora maggiorenne ed una bimba) in un contesto di vita più sereno: ed ogni volta sempre lo stesso epilogo, rientro in casa, vessazioni e umiliazioni.

Finalmente la richiesta di aiuto ai Militari e le denunce dei comportamenti descritti…che non si sono fermati nemmeno durante la separazione, anzi si sono concretizzati in esplicite minacce di morte, peraltro estese anche ai familiari della donna (la madre e la sorella): donde l’odierno provvedimento interdittivo, frutto di un costante e certosino lavoro degli uomini della Benemerita che hanno ricostruito e riferito all’AG tutti i drammatici passaggi della storia, consentendo ai giudici di porre un freno all’azione dello stalker.  

 

E.F.

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