POLITICA
Della Ratta (Fli): “Oggi Grillo è il termometro, ma il termometro non cura la patologia”

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Alessandro della Ratta, Coordinatore provinciale del FLI e Candidato alla Camera dei Deputati, dopo l’incontro di domenica sera a Benevento al quale ha partecipato il vice presidente del partito, Italo Bocchino, continua la sua campagna elettorale nei vari centri della Provincia.
Il candidato finiano, in alcuni incontri, esortando i cittadini ad andare a votare, ha sostenuto: “Chi non va a votare non solo non esercita un sacrosanto diritto, ma potrebbe favorire la ingovernabilità del Paese. Nessun italiano deve sentirsi responsabile di tale atto. E’ sempre più giusto scegliere che non scegliere”.
Ha poi continuato: “Nessuno disconosce che in Italia vi sia una forte disaffezione alla politica e una seria diffidenza verso i politici. Ma la soluzione non è cavalcare la protesta. Votare Grillo non è la soluzione. Il Movimento di Grillo rappresenta il termometro, ma a me risulta che mai il termometro abbia curato la patologia.
C’è bisogno di una efficace terapia e, poiché il malato è grave, c’è bisogno che il medico competente e serio, chiamato al capezzale qualche mese fa, continui ad indicare e a praticare la terapia. Solo noi della coalizione per Monti possiamo garantire stabilità e credibilità nell’azione di governo”.
Il candidato finiano ha pure sottolineato come “le differenziazioni, molto evidenti tra le varie anime delle altre due coalizioni, possano produrre forti contrapposizioni su temi importanti, come quelli economici o etici, da non consentire il cammino normale ad un governo.
Solo la coalizione Monti ha tanti comuni denominatori che consentono di assicurare un serio governo al Paese”.
Anche Della Ratta, che è coordinatore provinciale del suo partito, ha fatto un passaggio sulle vicende locali, e a proposito della vicenda giudiziaria che coinvolge gli amministratori della Città di Benevento, ha detto: “Non si può invocare sempre e solo il principio costituzionale della presunzione di innocenza fino al verdetto del terzo grado, ma bisogna avere il coraggio di affrontare anche il giudizio dell’elettorato, restituendo ad esso la parola quando si è indagati di fatti che ci spingono a parlare di una nuova questione morale”.