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Franzè (Fp Cgil): “No a calcoli ragioneristici per la riorganizzazione dell’assistenza sanitaria”

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“Le difficolta’ in cui versa il sistema dell’assistenza sanitaria in citta’, in particolar modo le carenze di personale medico ed infermieristico che si registrano presso il pronto soccorso dell’A.O. Rummo ci inducono ad intervenire sull’ipotesi di rimodulazione del sistema di emergenza-urgenza sanitaria nella nostra provincia”.
A dichiararlo la segretaria provinciale Cgil Fp, Giannaserena Franzè che sottolinea: “l’istituzione del DIE (Dipartimento Integrato dell’Emergenza), puo’ essere l’occasione per determinare un’organizzazione dell’assistenza medico-sanitaria piu’ razionale e soprattutto piu’ aderente all’esigenze di cura della popolazione provinciale.
Occorre che la proposta operativa sull’argomento sia rigorosamente conformata alla logica dipartimentale richiamata dai decreti regionali 49/2010 e 57/2012 che, attraverso l’istituzione del Dipartimento di Emergenza (DIE), integra la componente territoriale e quella ospedaliera per operare nel soccorso sanitario in sinergia e con pari dignità.
Attualmente nella nostra provincia, l’emergenza extraospedaliera è garantita dal servizio del 118 con un contingente medico ridotto del 25% operante su 10 ambulanze (lavorano 73 medici sui 97 previsti rinunciando anche ai diritti contrattuali come ferie, aggiornamento, ecc… ).
I medici del 118 sono gli unici preposti a fornire una risposta extraospedaliera in caso eventi acuti imprevisti e non differibili nel tempo perché la loro distribuzione sul territorio consente di estrinsecare il soccorso in pochi minuti.
Riteniamo – prosegue la nota – non sia opportuno immaginare di risolvere tout court le difficoltà interne al pronto soccorso dell’Azienda Rummo sottraendo dal territorio i medici 118 per trasferirli nell’ospedale usando a pretesto l’istituzione del Dipartimento dell’Emergenza. Verrebbe meno l’azione di filtro che i presidi territoriali devono o dovrebbero svolgere, rendendo il Pronto Soccorso l’unica frontiera dell’emergenza.
In un territorio come il nostro, caratterizzato in gran parte da zone montagnose a popolazione sparsa e viabilità difficile, è di fondamentale importanza mantenere una razionalizzazione distributiva dei medici che non sia assoggettata alla concezione ospedalocentrica della sanità.
Il legislatore ha recentemente approvato il “Regolamento per la definizione degli standard qualitativi” che, per servizio 118, assicura in zone dalle caratteristiche geomorfologiche critiche come quelle della nostra provincia un potenziamento dei mezzi di soccorso medicalizzati per ridurre la “free therapy interval” e per trasportare in sicurezza il paziente critico presso l’ospedale più idoneo secondo il modello “hub & spoke”.
La riorganizzazione del sistema dell’emergenza, per la sua complessità, non può essere immaginata sulla base di calcoli ragioneristici che non tengono conto dei tempi d’intervento e che suscitano allarme e preoccupazione nei lavoratori e nella popolazione.
La Fp Cgil provinciale -conclude – ritiene indispensabile che sull’attivazione del Dipartimento di Emergenza ci debba essere un ampio grado di concertazione tra ASL, Azienda Ospedaliera, Centrale Operativa, Sindaci e Associazioni e rivendica la necessità di rendere trasparente e costruttivo il confronto con i soggetti sindacali, che non possono essere esclusi su atti organizzatori di valenza generale concernenti il rapporto di lavoro, la gestione complessiva delle risorse e la salute dei cittadini”.