Provincia di Benevento
Revoche a Bello e Falato. Ricciardi (Fratelli d’Italia): “Assessori eliminati come in un romanzo di Agata Christie”

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“Non me ne voglia Agatha Christie, ma le vicende della Giunta provinciale di Benevento ricordano molto da vicino quelle del ben più famoso romanzo “Dieci piccoli indiani”. Le differenze, a ben guardare, non sono poi tante. Gli otto protagonisti del romanzo ricevono l’invito per recarsi in una splendida villa su di un’isola ma uno alla volta vengono eliminati”. Ad affermarlo in una nota è Luca Ricciardi, consigliere provinciale d’opposizione ed esponente del partito politico “Fratelli d’Italia”.
“Il PD – spiega Ricciardi – continua a scaricare sulle istituzioni il costo delle proprie strategie. Nel buio politico-programmatico che ha segnato questa amministrazione, la maggioranza “colabrodo” ha continuato a distinguersi per il valzer di nomine in giunta e nelle Agenzie partecipate. Ma che senso ha la sostituzione di due Assessori ad un paio di mesi dalla scadenza naturale dell’ente considerato pure che lo stesso Cimitile ne ha esercitato le deleghe per molti mesi or sono? Perchè l’annosa questione delle Agenzie partecipate ha resistito a qualsiasi azione riformatrice così fortemente raccomandata da noi del centro-destra, dall’opinione pubblica, dai sindacati, da una comunità che non ha ricevuto alcun servizio nonostante la fiumana di risorse pubbliche dilapidate in questi anni?”.
“Va evidenziato – aggiunge – quanto a fronte di una grande attività gestionale da parte dell’amministrazione, oramai monocolore PD, scarsissimi siano stati i risultati sul piano amministrativo. Benevento rimane fuori da ogni direttrice dello sviluppo e il nostro territorio è sottoposto ad un continuo smantellamento di uffici, servizi, terminali della pubblica amministrazione”.
“In 5 anni – sottolinea – l’ente Provincia non è riuscita a ricavarsi alcun ruolo guida nelle dinamiche di crescita e sviluppo. Per il bene di questa terra occorre una chiara, decisa e non più rinviabile inversione di tendenza. Le vertenze che attengono al sociale, al lavoro, alla sicurezza, all’etica pubblica, al presente e al futuro dei giovani, hanno assunto una dimensione allarmante”.
“La politica – conclude Ricciardi – deve assumersi la responsabilità del buon governo, mantenendo sempre alta la bandiera dell’etica pubblica, nel tentativo di consegnare ai figli di questa terra un luogo dove poter realizzare dignitosamente una famiglia, un percorso professionale, un’impresa, senza dover essere necessariamente degli eroi”.