Sindacati
Chiusura Poste nel Sannio, la Slc Cgil chiedono di essere convocati dal Prefetto

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Riceviamo e pubblichiamo una nota inviata dalla Slc Cgil.
“Signor Prefetto,
facciamo riferimento alla nota questione della chiusura provvisoria di diciassette piccoli uffici postali della provincia di Benevento disposta da Poste Italiane spa a far data dal 26 novembre 2012 u.s. , e per le quali in più occasioni “infruttuosamente” abbiamo chiesto la relativa convocazione. La circostanza ha determinato nei Comuni interessati alla chiusura malumori e tensioni. I Sindaci stessi hanno chiesto di comprendere i criteri a base del provvedimento notificato ai Comuni soltanto pochi giorni prima e che ha generato, gravi disagi specie fra la popolazione anziana.
Signor Prefetto, Le chiediamo di voler interessare immediatamente Poste Italiane affinché l’eventuale chiusura e/o razionalizzazione provvisoria dei predetti uffici postali sia recuperata. Ribadiamo, l’opportunità di un incontro congiunto anche con i vertici di Poste Italiane. Ciò premesso ci corre l’obbligo di renderla partecipe di tutte le problematiche che le annunciata chiusure hanno prodotto. Le frazioni interessate non sono collegate tramite servizi di trasporto pubblico con le aree dove sono situati gli Uffici dei rispettivi Capoluoghi ma in alcuni casi le fermate più vicine sono a diversi Km dallo stesso, spesso privo di una sala d’aspetto, situati in un luogo non facilmente accessibile tramite veicoli privati (in un vicolo) e sono già al collasso nei giorni di pagamento delle pensioni, giorni durante i quali, ci tocca raccogliere, impotenti, le innumerevoli lamentele degli utenti generalmente esasperati per il mancato arrivo dei contanti, per le continue interruzioni dei servizi in rete, per la eccessiva lentezza dei servizi ( a volte per fare una operazione occorre ritornare anche tre volte) etc.etc.
L’utenza piu’ consistente è composta da persone anziane utenza che, a seguito della chiusura, verosimilmente, raddoppierà, con le conseguenze facilmente intuibili. Ora ci chiediamo, con quale logica è avvenuta pur se temporanea la chiusura degli Uffici in Provincia di Benevento mentre ad esempio per le Province vicine come Salerno ed Avellino, grazie alla attente e ponderate mediazione dei rispettivi Prefetti si sono avute anche delle proroghe di sei mesi rispetto al dato di Benevento.
Ed ancora, le sembra corretto applicare logiche aziendali (a noi ignote visto che non si conoscono contenuti della convenzione che il Ministero ha stipulato con Poste Italiane) ad un servizio che ha sempre avuto ed avrà una forte valenza sociale? Ci sfuggono le motivazioni di queste chiusure, che sembrano dettate dalla possibilità di conseguire piu’ utili altrove , spostando il personale, che per compensare indimostrate nonché improbabili perdite, anche alla luce degli ultimi avvenimenti.
Concludiamo con una amara riflessione, in quanto Rappresentanti Sociali di una Comunità posta alla periferia del Meridione, che ha visto negli anni chiudere la ferrovia, gli edifici scolastici, le autolinee, le attività di forestazione e controllo del dissesto idrogeologico, con conseguente depauperamento di altre attività economiche, una Comunità, come tante, che logiche assurde e disumane vorrebbero cancellare dalla geografia nazionale in nome dell’efficienza e del profitto. Non tutto ha un prezzo e i prezzi che si pagano non sono uguali per tutti”.