Scuola
Sciopero Fiom, studenti in piazza Torre con i lavoratori. Il Collettivo: “Le occupazioni? Trampolino per il movimento”

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“Dopo l’esperienza delle occupazioni dove il movimento ha dimostrato per l’ennesima volta di essere determinato e forte, questa mattina siamo scesi in piazza ancora una volta per dimostrare che per noi studenti tutto ciò non è stata una perdita di tempo, anzi, un trampolino per il movimento. Nonostante la settimana di compiti e interrogazioni circa 150 studenti questa mattina hanno presidiato Piazza Federico Torre”. Ad affermarlo è una nota firmata dal Collettivo Autonomo Studentesco.
“Ringraziamo – afferma il Collettivo – chi ha dato fiducia a noi studenti, chi ci ha sostenuto e chi ha lottato al nostro fianco senza chiamarci vandali, teppisti e anti democratici. Lo sciopero nazionale promosso dalla FIOM per oggi 5 dicembre e domani – spiega – rappresenta una nuova opportunità per riprenderci spazi di dissenso rispetto alle politiche di austerity e di dismissione del mondo della scuola e della formazione, reclamando nuove forme di welfare, un Reddito di Cittadinanza (in un momento in cui la disoccupazione giovanile in Italia è ai massimi storici, con il 36,5% dei giovani sotto i 25 anni senza un lavoro e 3 milioni di precari e precarie), il pagamento della disoccupazione stagionale nel 2012”.
“Questa mattina – prosegue – il movimento studentesco ha deciso di unirsi alla lotta dei lavoratori sostenendo lo sciopero della FIOM, sentendo sempre di più la necessità di uno sciopero generale e generalizzato che comprenda tutti i soggetti colpiti dalla crisi”.
“Non è più tollerabile che i sindacati decidano autonomamente di ritirare uno sciopero richiesto a gran voce, solo perchè si è riusciti ad ottenere il solito contentino. La politica del contentino, del meno peggio ci ha condotti a questo sfacelo per questo bisogna continuare a scendere in piazza, a lottare e a non abbassare la testa ai soprusi dei potenti”.
“Oggi siamo scesi in piazza per dare ancora una volta un segnale chiaro ai cittadini che non vanno oltre la lamentela. Per cambiare le cose è necessaria la mobilitazione generalizzata, unificando tutte le lotte che esistono sui territori e nell’intero paese che ci parlano di diritti, welfare, garanzie sociali, servizi. Non si può ancora pensare in maniera individuale e frammentata o peggio ancora credere che agire e mobilitarsi come singola categoria consenta di poter avere migliori condizioni di vita.
La frammentazione e la divisione – conclude il Collettivo Autonomo Studentesco – sono armi utilizzate per indebolirci e per consentire ai potenti di imporre i propri diktat che parlano di austerità, sacrifici per i poveri e aumento delle ricchezze per chi è già ricco. Bisogna uscire da questo torpore, riprendiamoci le strade,le piazze ma soprattutto il nostro futuro”.