Comune di Benevento
Ricapitalizzazione dell’Asia. La precisazione dei consiglieri De Nigris, Trusio e Pasquariello

Ascolta la lettura dell'articolo
In merito alla seduta di Commissione congiunta Ambiente-Finanze di martedì avente ad oggetto la proposta di delibera per la ricapitalizzazione dell’Asia (approvata con votazione a cui ha partecipato la sola maggioranza dopo che la minoranza, responsabilmente, aveva consentito l’avvio dei lavori in assenza di numero legale, salvo poi abbandonare la seduta quando ci si è resi conto che i rilievi sollevati venivano puntualmente ignorati), i consiglieri comunali di opposizione Luigi De Nigris, Luigi Trusio e Mario Pasquariello hanno rilasciato la seguente dichiarazione:
“E’ fuori dubbio – si legge – che il significato del termine “ricapitalizzazione” con cui la maggioranza consiliare vorrebbe far passare una delibera di tale rilevanza è ben diverso diverso da quello attribuibile all’espressione “riconoscimento di debito fuori bilancio” (di circa 1.000.000,00 di euro) e conseguente “ripiano delle perdite”.
Difatti, mentre ripianare le perdite vuol dire mettere in campo qualsiasi risorsa utile per colmare un disavanzo di gestione, il verbo ricapitalizzare identifica l’azione di reinnestare il capitale originariamente deliberato dai soci per la costituzione della società.
Attraverso i nostri interventi e i rilievi da noi mossi, intendiamo esprimere preoccupazione per le modalità procedurali adottate dalla maggioranza e portare a conoscenza di tutti i consiglieri comunali la reale consistenza e la attenzionabile delicatezza della proposta di delibera affinché, ognuno di loro, possa poi analizzare fino in fondo le possibili conseguenze in termini di responsabilità, peraltro più volte evidenziate dalla giurisprudenza della Corte dei conti proprio in occasione di gestioni in perdita di società partecipate da enti locali che hanno reso poi necessari interventi da parte dei soci pubblici.
Numerose sono infatti le pronunce in materia di responsabilità dei singoli amministratori per la cosiddetta “mala gestio”, quale causa delle ripetute perdite di esercizio delle società partecipate dalle Pubbliche Amministrazioni, ripianate con operazioni di rifinanziamento e ricapitalizzazione che comportano un depauperamento del bilancio pubblico con immaginabili effetti “economici”.
Il ripianamento delle perdite da parte dei soci pubblici è il motivo principale per cui attualmente il legislatore guarda con diffidenza alle società a partecipazione pubblica. Ed invero proprio l’obbligo che ha l’ente di assolvere ai suoi impegni con contestuale necessità di sopperire ai deficit contabili societari, è sinonimo di sperpero economico ed impoverimento delle risorse pubbliche con grave incidenza sui bilanci gestionali.
Non possiamo inoltre sottacere che il rappresentante dell’ente pubblico da una parte potrebbe essere considerato responsabile, sul piano erariale, per le scelte irrazionali e contrarie alle buone pratiche amministrative, se queste dovessero comportare un immiserimento delle risorse pubbliche, dall’altra anche nelle ipotesi di scelte oculate e ragionevoli potrebbe essere assoggettato alla giurisdizione contabile per omessa azione contro gli amministratori “danneggianti”, anche se nominati dal medesimo rappresentante.
Appare pertanto indispensabile, prima di assumere ogni decisione, che il Consiglio comunale valuti accuratamente le ragioni delle costanti perdite societarie dell’Asia e, soprattutto, accerti se esistano le condizioni per renderla finalmente operativa. Detto questo rinnoviamo la nostra richiesta, così come faremo in Consiglio comunale il giorno 3, che venga modificato l’oggetto della proposta di delibera da “Ricapitalizzazione Asia” a “Riconoscimento debiti fuori bilancio: Ricapitalizzazione Asia” il che implica anche la modifica del dispositivo della delibera stessa.
Abbiamo abbandonato la Commissione, dopo aver correttamente fatto partire i lavori, perché il presidente Lanni, dopo essersi mostrato inizialmente disponibile al dialogo (al punto da avere luimstesso sottolineato nel verbale i suoi dubbi riguardo il fatto che si trattasse di debiti fuori bilancio senza che però all’interno della proposta di delibera venisse specificato), si è successivamente arroccato su posizioni precostituite volte all’approvazione immediata, tout court, del provvedimento in questione senza prendere in esame i dubbi sollevati dall’opposizione.
Non avendo però a disposizione, come oramai di prassi, il numero legale, ha dovuto attendere l’arrivo del consigliere Cangiano per passare alla votazione della proposta di delibera.
Questo è stato possibile solo perché l’opposizione non ha inteso far cadere prima il numero legale. L’arroganza amministrativa non porterà questa maggioranza da nessuna parte.
Sulla delicata questione Asia ci riserviamo di intervenire in Consiglio e sottoporre allo stesso la regolarità procedurale del provvedimento e tutta una serie di incongruenze che emergono nella proposta di delibera. Se qualcuno crede che sia finita qui si sbaglia di grosso, perché siamo pronti a battagliare punto su punto”.