CRONACA
Celebrazione della “Virgo Fidelis”, Patrona dell’Arma dei Carabinieri
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21 novembre, giorno dedicato alla Virgo Fidelis, patrona dell’Arma dei Carabinieri. A Benevento, nella splendida cornice della rinnovata Cattedrale, con una solenne messa, officiata dall’Arcivescovo Monsignor Andrea Mugione, è stata celebrata questa importante ricorrenza, che coincide anche con l’anniversario della ‘Battaglia di Culqualber’ e della ‘Giornata dell’Orfano”.
Alla celebrazione hanno preso parte, insieme alle autorità militari e civili, Ufficiali, Marescialli, Brigadieri, Appuntati e Carabinieri della scuola allievi e del Comando Provinciale. Presenti alla funzione religiosa anche i docenti e alunni degli Istituti scolastici “Giovanni Pascoli”, “Giuseppe Moscati” e “Sant’Angelo a Sasso”.
Durante la messa, è stata recitata la Preghiera del Carabiniere rivolta alla Vergine Maria. Al termine della funzione il Comandante Provinciale, il Col. Antonio Carideo, nella sua allocuzione rievocativa, ha ricordato l’importanza di questa giornata e come la scelta della Madonna “Virgo Fidelis”, come Patrona dell’Arma, ispirata alla fedeltà che, propria di ogni soldato che serve la Patria, sia caratteristica dei Carabinieri che hanno come motto: “Nei secoli fedele”.
Di seguito l’allocuzione del Comandante Provinciale Carabinieri di Benevento per la celebrazione della “Virgo Fidelis”, Patrona dell’Arma, della commemorazione del 71° anniversario della “Battaglia di Culqualber” e della “Giornata dell’Orfano”
Eccellenza Reverendissima,
non è mai facile intervenire dopo aver ascoltato la Sua profonda omelia. Quest’oggi, però, mi accingo al compito, a nome di tutti i Carabinieri del Comando Provinciale e della Scuola Allievi di Benevento, con profonda gratitudine per averci concesso il privilegio di celebrare l’eucaristia della “Virgo Fidelis” nella riaperta Basilica Cattedrale, la cui maestosa bellezza si concilia perfettamente con la solennità liturgica della celeste Patrona dell’Arma dei Carabinieri. Al Nostro Cappellano Militare, Don Emilio, a cui mi lega una sincera amicizia, l’abbraccio fraterno di tutti Noi, per come provvede, in modo esemplare e accorto, al mandato di assistenza spirituale nelle file dell’Arma. Al Tenente Colonnello Ciro La Volla, con il quale mi accomuna il giovanile percorso formativo alle Armi intrapreso alla Scuola Militare “Nunziatella” di Napoli, il mio grazie per aver contribuito, insieme ai propri collaboratori, a rendere ancora più intenso questo momento di preghiera. Alle Autorità, alle gentili Signore e ai cortesi ospiti intervenuti, rivolgo un riconoscente saluto per la significativa presenza, che conferma i sentimenti di stima e considerazione nei confronti della Nostra Istituzione. Un ringraziamento particolare ai dirigenti e docenti degli istituti scolastici “GIOVANNI PASCOLI”, “GIUSEPPE MOSCATI” e di “SANT’ANGELO A SASSO” per la sensibilità dimostrata nell’aver voluto partecipare alla ricorrenza odierna unitamente ai loro alunni, che accogliamo con simpatia. Al Signor Generale Augusto Del Monaco, ai commilitoni e alle Benemerite dell’Associazione Nazionale Carabinieri e a tutti coloro che ci hanno preceduto nei ranghi, porgo un rispettoso omaggio: il condividere i significativi momenti identitari è la testimonianza più diretta della imperitura congiunzione ai tradizionali cardini valoriali dell’Arma. Alle vedove e ai figli dei Nostri Caduti, qui presenti, infine, vada un pensiero colmo di affettuosa vicinanza: Voi rappresentate tutti i Nostri cari che, ogni giorno, ci sostengono nella difficile ma esaltante vita che abbiamo scelto, non facendoci mai sentire soli con quel calore che è prerogativa, unica e insostituibile, della famiglia.
Il 21 novembre di ogni anno, l’Arma dei Carabinieri celebra la Sua patrona, la “Virgo Fidelis”. Data, questa, che coincide con la conclusione dell’epica battaglia di Culqualber, combattuta in Africa Orientale dal 1° Battaglione Carabinieri mobilitato, schierato a presidio del caposaldo posto a sbarramento dell’avanzata britannica verso Gondar. In Etiopia, dopo la tragica caduta dell’Ambalagi, difesa strenuamente, dalle valorose truppe nazionali, al comando del Vicerè, Duca Amedeo d’Aosta, rimanevano a salvaguardare l’onore delle armi italiane solo sparute forze del Regio Esercito ed il 1° Battaglione Carabinieri mobilitato, al comando del Maggiore M.O.V.M. Alfredo SERRANTI, arroccati saldamente a Culqualber e sulle circostanti alture. Due Compagnie Carabinieri e una di fedeli Zaptiè, appoggiate da pochi pezzi d’artiglieria, si strinsero a difesa dei rocciosi costoni di Culqualber, resistendo strenuamente, per lunghi mesi, in situazioni logistiche disperate, con contrattacchi effettuati, anche all’arma bianca, contro un nemico superiore di uomini, mezzi corazzati, artiglierie e aviazione, desideroso di porre fine alle campagne d’Etiopia. Il 21 novembre del 1941, infatti, dopo l’ennesimo attacco di preponderanti forze inglesi, il caposaldo di Culqualber cessò di resistere e quasi tutti i Carabinieri caddero in combattimento. Una pagina di storia, di puro eroismo, scritta dai nostri Carabinieri, così come recita il Bollettino di guerra delle FF.AA. N. 539 del 23/11/1941: “Gli indomiti reparti di Culqualber – Fercaber, dopo aver continuato a combattere, anche con le baionette e le bombe a mano, sono stati infine sopraffatti … nell’epica difesa si è gloriosamente distinto simbolo del valore dei reparti nazionali il Battaglione Carabinieri … quasi tutti i Carabinieri sono caduti.”
Per quell’epico fatto d’armi alla Bandiera dell’Arma fu conferita la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione: “Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rinforzare un caposaldo di vitale importanza, vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamente a difesa d’impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze, che conteneva con audaci atti controffensivi, contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell’intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare, per l’ultima volta in terra d’Africa, la vittoria delle nostre armi. Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldava graniticamente agli spalti difensivi e li contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa impari lotta corpo a corpo, nella quale Comandante e Carabinieri, fusi in un sol eroico blocco, simbolo delle virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell’Arma”. Africa Orientale agosto – novembre 1941
L’11 novembre 1949, Sua Santità Pio XII, in Castel Gandolfo, su proposta dell’allora Ordinario Militare S.E. Mons. Carlo Alberto FERRERO, promulgò la bolla pontificia con cui concesse all’Arma dei Carabinieri, come Santa Protettrice, la Beatissima Vergine Maria, con il titolo di “Virgo Fidelis”, fissandone la celebrazione il 21 novembre, in concomitanza della presentazione di Maria al Tempio e della ricorrenza della battaglia di Culqualber. Il Comando Generale bandì un concorso artistico per un’opera che raffigurasse la Patrona dei Carabinieri. Lo scultore architetto Giuliano LEONARDI rappresentò la Vergine in atteggiamento raccolto mentre alla luce di una lampada legge le parole profetiche del libro dell’Apocalisse: “Sii fedele sino alla morte”. La scelta della Madonna “Virgo Fidelis” come Nostra Patrona è indubbiamente ispirata alla fedeltà che, propria di ogni soldato che serve la Patria, è caratteristica dell’Arma che ha per motto: “Nei secoli fedele”. Vogliamo allora oggi, ancora una volta, Carabinieri del Comando Provinciale e della Scuola Allievi, con questa celebrazione rinnovare la fedeltà a Dio e al giuramento prestato, sapendo che portare la divisa significa assolvere ad una missione, nel solco della Nostra storia quasi bicentenaria e delle Nostre fulgide tradizioni, che non ci fanno mai dimenticare chi e cosa siamo. Maria ci mette davanti agli occhi il grande valore della fedeltà e in un’epoca sempre più priva di valori, ove questi discorsi possono sembrare fuori moda e tempo, diciamo, invece, che la fedeltà è l’essenza della vita, personale, cristiana e militare. I Martiri di Culqualber ci testimoniano concretamente quanto sia grande il patrimonio di efficienza e abnegazione tramandato da tutti i Carabinieri Caduti, che, in pace e in guerra, in Italia e all’Estero, hanno saputo tener fede al giuramento prestato fino all’estremo sacrificio.
Oggi, inoltre, si celebra anche la “Giornata dell’Orfano”: gli orfani sono assistiti e confortati con amorevole cura dall’Arma attraverso l’O.N.A.O.M.A.C. (Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma dei Carabinieri) che li sostiene negli studi sino al conseguimento del Diploma di Laurea. A loro, primi destinatari del dolore per le gravi perdite di affetto, rivolgiamo l’ultimo ma più sentito pensiero.
Eccellenza Reverendissima, nel chiederLe, come capo di questa Santa comunità, di volerci accordare la sua Paterna Benedizione, mi sia concesso di invitarLa a unirsi a TUTTI i presenti nel canto dell’Inno alla “Virgo Fidelis”, affinchè Maria Santissima voglia volgere benevolmente il suo amorevole sguardo SU di NOI e proteggere coloro i quali, Forze dell’Ordine e Magistratura, assolvono la difficile missione di far prevalere il Bene sul Male.