POLITICA
De Nigris: “L’amministrazione Pepe si regge sulle stampelle dell’opposizione”

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“Le sedute consiliari hanno confermato che il governo cittadino è sostenuto da una maggioranza-minoritaria”. E’ quanto dichiara il consigliere di Sud Innovazione e Legalità a Palazzo Mosti, Luigi De Nigris che stigmatizza quanto accaduto nell’assise comunale svoltasi ieri (16 novembre ndr).
“Per la seconda volta consecutiva, – dice De Nigris – per reggersi, (l’amministrazione Pepe ndr) ha avuto bisogno di alcune stampelle dell’opposizione, ieri addirittura tre.
Quanto accaduto, con una maggioranza-minoritaria ossessionata ed interessata a tutto quello che gira intorno all’edilizia, può riassumersi nella seguente frase dello psicologo statunitense, Abraham Maslow: “Quando tutto ciò che hai è un martello, tutto ciò che vedi assomiglia a un chiodo”. Dove il martello, è stato il potere di voto degli ingegneri presenti in Consiglio, i chiodi gli spazi per costruire.
Purtroppo, – prosegue il consigliere – non c’è stato nulla da fare! La maggioranza mangia-suoli, sicura dei tre autogoal che avrebbero sconfitto gli oppositori, è rimasta indifferente ad ogni richiamo sugli irreversibili danni, dimenticando che questa meravigliosa città, ricca di storia, di arte, di cultura, di paesaggio, sarebbe stata presto affetta da una malattia molto grave: il consumo del suolo.
I dati sono alla portata di tutti. Dicono che non si può andare avanti così perché siamo vicini ad un punto di non ritorno. Il cemento in Italia è un business. Ci colloca al primo posto in Europa: sia come produttori, che consumatori. In quarant’anni, tra cementificazione e abbandono, sono scomparsi in Italia 5 milioni di ettari (l’equivalente di Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna messe insieme).
La maggioranza-minoritaria (mangia-suoli) ha però – sottolinea l’esponente di Sil – completamente ignorato questi richiami, ribadendo la necessità di intervenire anche per dare “ossigeno” ad un importante comparto, quello edile, attraversato da una forte crisi economica.
Penso, ad esempio, che le scarse risorse pubbliche e private disponibili potrebbero essere impiegate: nella manutenzione e nel recupero di ciò che già c’è e ha necessità di essere rigenerato; nella riqualificazione delle periferie, dei volumi e delle aree dismesse, per ottenere maggior efficienza energetica, miglior qualità estetica e ambientale, connessioni di vivibilità ambientale più fruibili e civili.
Tra le due possibilità: continuare nell’edilizia che consuma il suolo oppure credere nell’edilizia che mette in sicurezza (siamo una città a forte rischio sismico), recupera e ricostruisce i tessuti urbani già esistenti, scegliamo senza dubbio la seconda. E siamo certi – conclude De Nigris – con noi, tutta la città”.