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“La Casa di Giuseppe”: incontro con la psicologa Colatruglio sul periodo dell’adolescenza

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Si è tenuto il 14 novembre alle ore 18,00 l’incontro con la psicologa Giuseppina Colatruglio presso la Parrocchia Padri Cappuccini Sala Sacro Cuore di Benevento, organizzato dall’Associazione Famiglie Adottive “La casa di Giuseppe”. Tema dell’incontro è stato “Preadolescenza e adolescenza nel rapporto tra genitori e figli”.
L’adolescenza è quasi sempre un periodo molto difficile perché i figli iniziano a mettere in discussione l’autorità dei genitori, un rifiuto generale delle regole che rischia di provocare attriti in famiglia o anche problemi più gravi. Un periodo di rottura e conflitto che porta i giovani a tradurre il desiderio di libertà come totale assenza di regole, o peggio, come assunzione di rischi o sfide per il solo gusto di infrangere gli insegnamenti dati dai genitori.
Due grandi figure di adolescenti sono stati San Francesco e Santa Chiara, entrambi hanno “dismesso i loro abiti” per aprirsi ad una vita nuova. La loro ribellione adolescenziale li ha portati ad una crescita interiore comune, attraverso la condivisione di esperienze e problematiche.
Durante l’incontro la consulente si è soffermata sulla figura del bimbo nella scuola elementare ancora dipendente dai genitori, ma che impara gradualmente a distaccarsene nella crescita che lo porterà all’adolescenza.
L’adolescenza, non è solo una fase cronologica che va dalla pubertà, la fase dei grandi cambiamenti fisici, alla giovinezza,, ma è anche un modo di essere della psiche i cui tratti, dell’incertezza, dell’ansia per il futuro, dell’irruzione di spinte istintive, del bisogno di rassicurazione e di libertà, possono ricorrere più volte nell’esperienza della vita che cambia. I cambiamenti sono il segno dell’adolescenza. Sono proprio quei mutamenti fisici che sotto la spinta degli ormoni sessuali, comportano non solo una trasformazione del corpo ma vanno anche ad influire sulle caratteristiche psichiche.
È una fase di grandi variazioni esteriori perché il ragazzo e la ragazza avvertono un forte bisogno di uscire da sé stessi per andare verso gli altri, e distaccarsi dai genitori per potere diventare a loro volta delle persone autonome. Quindi, compito principale dell’adolescenza è quello di costruire la propria identità. I ragazzi hanno ricevuto regole, dai genitori, dalla scuola, dai catechisti, e giunti all’adolescenza devono fermarsi, cominciare a verificare se quello che gli hanno detto i genitori ha un senso, se è valido o se faceva comodo solo a loro. Devono fare una grande operazione di ridimensionamento per interiorizzare quello che hanno ricevuto di importante e di valido.
II giovane deve affermare sé stesso, ma per fare questo va per tentativi: si lascia dominare dalla emotività, da essa prende ispirazione, si lascia trascinare da quello che gli piace, da quello che sente, da quello che gli interessa, copia comportamenti da modelli a lui accessibili, senza valutarli.
Capire un adolescente non è facile, saper ascoltare i suoi silenzi e interpretarli non è facile, ma importantissima è la figura del genitore che dovrà fargli sentire sempre e in ogni momento il suo appoggio e il suo sostegno.