POLITICA
Bilancio comunale. Mario Pasquariello: “I conti non tornano”

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Sulla seduta del prossimo 25 ottobre che impegnerà il Consiglio comunale di Benevento nella verifica degli equilibri di bilancio si concentra l’attenzione del consigliere e capogruppo di Tél, Mario Pasquariello.
“Ancora una volta – dichiara – i giorni che precedono la seduta consiliare sono caratterizzati dalle “alchimie” contabili dell’Amministrazione Pepe che con “spregiudicate” operazioni di “finanza creativa” cerca di nascondere, almeno per il momento, la situazione debitoria dell’Ente, allungando una agonia a cui ha costretto (e non solo dal punto di vista finanziario) la nostra città.
E così assistiamo, per l’ennesima volta, ad una cattiva gestione nelle procedure amministrative – finanziarie: dirigenti ed assessori che prima quantificano una certa situazione debitoria (circa 26.000.000,00 di euro di debiti fuori bilancio, la gran parte dei quali portati da sentenze) salvo, poi, fare retromarcia e distinguere fra debiti fuori bilancio da riconoscere (circa 5.500.000,00 di euro) e passività ancora da accertare (per circa € 21.000.000,00) seppur, come detto, assistite da sentenze.
In proposito non si può non “elogiare” la “fantasia finanziaria” mostrata dal dirigente al settore legale e dall’assessore alle finanze che “inventano” (supportati dagli esiti non definitivi di un apposito gruppo di lavoro e dalle lettere di qualche avvocato “di parte”) una categoria debitoria nuova, “le passività ancora da accertare”, non tenendo conto di sentenze dell’autorità giudiziaria ma riferendosi a vetuste procedure espropriative, relative alla realizzazione di alloggi di edilizia agevolata e popolare, probabilmente non perfezionate.
Evidentemente – aggiunge Pasquariello – ai “nostri” sfugge che il riconoscimento di debiti portati da sentenze è atto dovuto che comporta la necessità di individuare i mezzi finanziari destinati alla loro copertura senza che il riconoscimento costituisca, per sé stesso, acquiescenza alle sentenze che potrebbero, in ogni caso, essere impugnate.
Ma, tant’è, non è questo l’intendimento dell’Amministrazione Pepe la quale supportata, seppur ufficiosamente, dai consigli di un pool di “luminari” della contabilità degli enti locali ritiene di dover, almeno fin che le è consentito, nascondere la realtà (delle finanze comunali) per continuare a “tirare a campare”.
E’ evidente che – prosegue il capogruppo di Tèl – per fare ciò e per distogliere lo sguardo dalla sua insipienza politico amministrativa la Giunta Pepe, peraltro con scarso senso di responsabilità istituzionale, non trova di meglio da fare che scaricare il fardello sulle spalle delle precedenti amministrazioni avviando una caccia alle streghe a cui far pagare il fio dei “peccati” presuntivamente commessi.
Orbene, premesso che è giusto che ognuno, sia esso dirigente o amministratore, debba rispondere delle proprie azioni, ritengo, però, che per accusare gli altri si debba dar esempio di virtù.
Ed allora ritengo sarebbe opportuno, tanto per fare un esempio a caso, che l’Amministrazione Pepe desse, immediatamente e senza alcun indugio (pena la responsabilità per omissione), corso (non limitandosi ad atti di mero indirizzo) a tutte le azioni necessarie per rivalersi nei confronti dello Istituto Autonomo Case Popolari della somma di circa 6 milioni di euro che l’Ente deve pagare per espropri delegati allo I.A.C.P. e da quest’ultimo non perfezionati come per legge. In conclusione, mi sembra di poter affermare che, per l’ennesima volta, l’Amministrazione Pepe si appresta a varare una manovra finanziaria in cui è proprio il caso di dire che “i conti non tornano”.