Cittadini
Una piccola storia di urbana inciviltà. La lettera di denuncia di un residente in via III settembre

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Erano i primi giorni del mese di agosto quando le telecamere di Ntr24 avevano documentato la situazione di degrado di via III Settembre, nel cuore del centro storico di Benevento, raccogliendo le proteste dei residenti. L’assessore ai Lavori Pubblici Iadanza era intervenuto sulla questione affermando di aspettare l’autorizzazione per i lavori di risanamento dell’area archeologica. Ad oggi però la situazione è immutata, come ci racconta in una lettera Alfredo Martinelli, che denuncia l’ultimo episodio di inciviltà avvenuto in quella via. Di seguito il testo della missiva.
“Spett.le Redazione,
ieri pomeriggio sono stato vittima ed al contempo spettatore dell’ennesimo atto di maleducazione urbana, che mi ha dato l’occasione ed il tempo per ammirare lo scempio e la non curanza in cui versa buona parte del centro storico di Benevento e riflettere su ciò che ci sta accadendo. In via III settembre, a pochi metri dall’Arco Traiano e quindi in pieno centro storico, la proprietaria di un’auto ha ben pensato di parcheggiarla in modo che nessun altro potesse transitare. Di lì a poco si è creata una discreta fila di automobili di cittadini residenti, fra i quali il sottoscritto. Avvisate le forze dell’ordine, in pochi minuti è giunta una coppia di vigili.
A dir la verità ne siamo rimasti tutti un po’ stupiti visto che nelle precedenti occasioni non s’era presentato mai nessuno, ma questa è stata purtroppo l’unica nota positiva del triste evento. Da quel momento in poi è trascorsa quasi un’ora e mezzo nell’attesa della proprietaria e di un carro attrezzi chiamato più per fare scena che altro, vista l’impossibilità per lui di raggiungere l’auto da rimuovere.
In questo lungo ed apparentemente interminabile lasso di tempo ho scoperto che: – La proprietaria dell’auto ha la residenza in una zona della città molto lontana dal centro storico, ma ha in bell’evidenza sull’auto un lasciapassare per solo transito che solitamente possono ottenere i soli residenti. Il lasciapassare riporta la targa dell’auto, quindi è apparentemente regolare, se non fosse che esso è destinato solo ai residenti – La piccola piazzetta in cui si svolta da via III Settembre per passare davanti all’Arco Traino versa in situazioni di estrema pericolosità per quel che concerne non solo l’igiene, ma anche la sicurezza pubblica.
Qualche lustro fa furono appoggiate delle assi di legno a mo’ di copertura di uno dei tanti reperti archeologici che vengono alla luce quando si decide di fare un buco per terra da quelle parti ed intorno fu recintato con transenne asportabili. A distanza di tanti anni quel buco, coperto per ‘salvaguardare’ qualche vecchia pietra, è diventato ricettacolo di immondizia e dimora per topi. Le assi di legno, infracidite dalle intemperie, sono collassate e le transenne, spostate da chissà chi, hanno lasciato senza protezione enormi buchi nella pavimentazione mettendo in serio pericolo l’incolumità di chiunque passi in loro prossimità. La vicenda si è conclusa con una contravvenzione per la proprietaria dell’auto ed un enorme senso di fastidiosa impotenza verso questo genere di atteggiamenti che giornalmente si ripetono nella totale indifferenza civica di chi li compie.
Per quanto riguarda lo stato di degrado del luogo degli eventi, esso è rimasto inalterato, uguale a se stesso come negli ultimi anni. Eppure sembra che Benevento abbia la presunzione di ergersi a cittadina culturale e civile appoggiando questa convinzione su antiche basi storiche. A me più che altro sembra una ragazza stupida e vanagloriosa che invece di lavarsi copre le proprie puzze con il profumo e si vanta d’avere alle spalle una famiglia dai trascorsi importanti.
Ma la città è la rappresentazione dell’insieme dei cittadini che la compongono. Siamo tutti noi che l’abbiamo sporcata, che lasciamo le auto in sosta selvaggia e ci appropriamo di meriti appartenuti ad avi oramai estinti da secoli e con cui, è evidente, non abbiamo nulla in comune. È per questa ragione che non ho invettive contro nessuno, ma solo una piccola storia da raccontare.”