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La Provincia non concede il Museo Arcos per le prove. Benevento Longobarda: “Perché boicotta la rievocazione?”

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Nota di Alessio Fragnito, presidente dell’associazione culturale Benevento longobarda, sull’assenza di collaborazione da parte della Provincia di Benevento in merito all’organizzazione e alla disponibilità a concedere il Museo Arcos, dal 13 al 25 settembre, per le prove della rievocazione storica della Traslazione delle Reliquie di Sant’Eliano.

“L’Associazione Benevento Longobarda, – spiega il comunicato – al fine di realizzare le prove per la rievocazione storica della Traslazione delle Reliquie di Sant’Eliano in programma a settembre, per allestire una mostra su costumi e oggetti longobardi, per consentire ai beneventani di noleggiare costumi d’epoca mediante la “Macchina del Tempo”, che già ha riscosso successo nelle precedenti edizioni, aveva chiesto, il 28 agosto, di poter usufruire del Museo Arcos dal 13 al 25 settembre, sottolineando nella richiesta la disponibilità a condividere gli spazi insieme ad altri soggetti, pur sapendo che in quei giorni il Museo sarebbe rimasto vuoto.

“La richiesta – prosegue la nota – è stata protocollata il 28 agosto, indirizzata al Presidente della Provincia e della stessa sono stati portati a conoscenza gli Assessori Gianluca Aceto e Carlo Falato, i quali parevano entusiasti dell’evento. Dopo 15 giorni in cui il dirigente al settore cultura Pierina Martinelli non ha fatto altro che ripetere “non ci dovrebbero essere problemi”, è arrivata la doccia fredda: con una telefonata al presidente di Benevento Longobarda, il settore Cultura della Provincia, il giorno prima di concedere il Museo, consigliava di cercare un altro spazio, adducendo come motivazioni il fatto che dal 27 settembre Arcos dovrà ospitare una mostra”.

“Come può l’associazione Benevento Longobarda trovare uno spazio pubblico da adibire a mostra/spazio prove/macchina del tempo nelle adiacenze di Piazza Castello in meno di 24 ore? L’allestimento della manifestazione sarebbe dovuta infatti iniziare domani. Il boicottaggio messo in piedi dalla Provincia, i cui dirigenti avrebbero dovuto sollevare le questioni logistiche il 29 agosto e non il 12 settembre, consentendo agli organizzatori di trovare il tempo per rimediare al problema, mette seriamente a repentaglio la manifestazione”.

“Ci chiediamo – evidenzia il presidente Fragnito – il perché di un tale atteggiamento, così palesemente ostile nei confronti della associazione e della città, la quale in gran parte è in già in attesa di poter assistere alla nostra terza rievocazione. Ci chiediamo perché gli spazi pubblici vengono chiusi ai beneventani, in particolare a ragazzi e ragazze che da oltre un anno stanno lavorando sodo per riscoprire la gloriosa storia cittadina e, soprattutto, hanno contratto ingenti debiti per poter assicurare la copertura economica alla manifestazione”.

“Ci chiediamo anche – aggiunge – quanto abbia speso la Provincia di Benevento per rivalorizzare il patrimonio longobardo della nostra città e quali esiti abbiano avuto queste spese. In particolare ci riferiamo ai progetti “Domina Langorbardorum”, alla risistemazione della sezione longobarda al Museo del Sannio e al caso della statua di Arechi II: vogliamo analizzare nel dettaglio i rapporti costi/benefici”.

“Informiamo a tal proposito che Benevento Longobarda ha inoltrato una richiesta di un contributo pari a 7.000 euro alla Provincia per le tre rievocazioni storiche progettate, di cui le prime due hanno già riscontrato oltre 7.000 presenze, oltre ad un notevole entusiasmo tra cittadini, vecchi e giovani.

Vogliamo sapere quale altra iniziativa culturale volta alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico, patrocinata dalla Provincia, ha ottenuto gli stessi risultati. Invitiamo pertanto i beneventani tutti a protestare fortemente nei confronti dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Benevento, inviando email o telefonate di sdegno all’Assessore Carlo Falato, ai dirigenti del settore e alla presidenza stessa. Almeno ci spieghino il perché del loro boicottaggio. O dobbiamo sperare – conclude Fragnito – che in futuro la Provincia di Caserta o Avellino saranno meno ostili nei confronti di Benevento Longobarda?”.

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