ECONOMIA
Vendemmia 2012: a causa del caldo, poco vino ma qualità

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Le previsioni della prossima campagna vendemmiale, rispetto al 2011, sono per un ridimensionamento generale e riguarda tutte le tipologie di uve in tutta la Penisola. Sul piano quantitativo l’Italia, secondo le previsioni, appare divisa in due: – un centro Nord in cui si ipotizza un calo di resa rispetto al 2011 che oscillerebbe intorno al 15 % ed un Sud, invece, con un calo più contenuto, anzi, sembra che la produzione, nel Sud Italia, si attesti sugli stessi livelli quantitativi dello scorso anno ma con livelli qualitativi, sicuramente eccellenti.
“Meno quantità, ma con una prospettiva di un’ elevata qualità – spiega il Presidente della Commissione prezzi delle uve e dei vini, Giuseppe De Ioanni, – in quanto il gran caldo e la scarsità delle precipitazioni che hanno caratterizzato i mesi scorsi, non solo hanno bloccato l’insorgere delle tradizionali malattie della vite (peronospora, oidio, ecc), ma hanno fatto calare la percentuale dei grappoli emessi in prefioritura, ed anche quella dei fiori divenuti acini in fase di allegagione, per cui si presentano più leggeri e quindi portano, inevitabilmente e sicuramente, ad un calo di resa. Come spesso avviene, pertanto, – aggiunge De Ioanni – nelle annate di scarica, si alimentano aspettative verso una migliore qualità. Tutto ciò dovrebbe portare necessariamente ad un miglioramento del prezzo di cessione delle uve da parte dei viticoltori, altrimenti, se così non fosse, i viticoltori si troverebbero di fronte al danno e la beffa. Ovvero, il danno per la minore resa rispetto allo scorso anno e la beffa per la stasi del prezzo e con costi di produzione sempre più elevati. Molto comunque dipenderà anche dalle evoluzioni climatiche nel corso del mese di Settembre”.
Secondo le previsioni dei prezzi anche il neo Presidente della cantina di Solopaca, Carmine Coletta, nonché componente della Commissione prezzi, afferma che “la Cantina di Solopaca ha chiuso contratti per il mosto per vino da tavola con un incremento di prezzo rispetto all’anno scorso di circa il 40% e per le vinacce l’incremento è stato quasi il doppio. Questo fa presagire – conclude Coletta – sicuramente un aumento del prezzo delle uve”. Mario Del Vecchio, intermediario e componente anch’egli della Commissione Prezzi riferisce che questa campagna vendemmiale, diversamente dalle precedenti, sta registrando una vivacità in particolare per le uve comuni, infatti le contrattazioni in corso riportano aumenti dei prezzi che oscillano tra il 25 ed il 40%.