CRONACA
Evasione fiscale, le Fiamme Gialle sequestrano beni per tre milioni a due società operanti in Toscana

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Due imprese completamente sconosciute al fisco con 6 milioni di euro sottratti alle tasse, un’evasione dell’imposta sul valore aggiunto per 2,7 milioni di euro e costi fittizi per 625mila euro. Ma anche tre imprenditori denunciati per infedele ed omessa presentazione delle dichiarazioni e per la violazione alle normativa sul lavoro per i 32 operai completamente in nero ed irregolari scoperti al momento dell’accesso.
Sono questi i presupposti sulla base dei quali il G.I.P. presso il Tribunale di Benevento ha ordinato il sequestro di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per 3 milioni di euro.
Le fiamme gialle sannite hanno proceduto al sequestro di 24 immobili (situati nelle province di Benevento, Lucca e Pistoia), 19 autoveicoli, delle quote societarie di due s.r.l. (operanti in Toscana) ed oltre 200mila euro in contanti nella disponibilità dei tre indagati per evasione fiscale.
Le indagini hanno preso avvio nel febbraio di quest’anno quando, nel corso dell’accesso presso un’azienda operante nel settore calzaturiero, situata nel comune di Castelfranco in Miscano (BN), furono identificati 32 operai in nero ed irregolari. Tra essi anche due minorenni.
L’attività di verifica ha consentito di rilevare che la società inviava per la lavorazione le materie prime in due aziende albanesi, apparentemente autonome rispetto alla società capogruppo italiana.
In realtà le imprese, pur essendo localizzate in Albania, erano direttamente controllate dagli imprenditori italiani e quindi, come tali, assoggettate agli obblighi strumentali e sostanziali ordinariamente applicabili ai residenti nel territorio Italiano.
Le risultanze investigative, partecipate alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, per i reati di omessa ed infedele dichiarazione, venivano ampiamente condivise dal magistrato inquirente che avanzava la richiesta di sequestro preventivo poi accolta dal GIP del tribunale sannita.
Le attività di verifica hanno inoltre consentito di accertare la sottrazione di base imponibile ai fini dell’Imposta regionale sulle attività produttive per oltre 200mila euro.