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ECONOMIA

Venti favorevoli per la IDNAMIC, che sfida la crisi e si afferma sui mercati internazionali

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La forza del vento ed il coraggio imprenditoriale uniti per sconfiggere la crisi. Anche in tempi di difficoltà economiche si registrano iniziative di successo che possono produrre ricchezza ed occupazione. Come dimostra l’esempio della Idnamic, impresa internazionale leader nel settore della misurazione del vento, che, in tutto il mondo dà lavoro ad oltre 100 dipendenti. L’azienda, nello specifico specializzata nell’installazione, manutenzione, monitoraggio e attività d’ingegneria per torri anemometriche per la misurazione del vento e per lo sviluppo di parchi eolici, ha sedi in cinque paesi e prossimamente prevede di sbarcare anche in Asia ed Africa.

L’Idnamic nasce da un’intuizione imprenditoriale di Claudio Monteforte e Maurizio Panfilo Corvino. “Al tempo – spiega Monteforte, amministratore delegato dell’azienda – lavoravamo come consulenti e spesso si poneva il problema di come misurare tutti i parametri relativi al vento, ogni volta bisognava affidarsi a società estere. Da qui l’idea di proporre un servizio tutto italiano.” Un’intuizione che si è trasformata in realtà. Oggi Idnamic è leader non solo sul mercato italiano, ma anche su quello internazionale grazie ad una joint venture con i partner spagnoli che ha permesso alla società con sede a Pietrelcina di servire il mercato europeo, russo, nord africano fino ad arrivare nei Caraibi. “L’internazionalizzazione –spiega Monteforte – è diventata un aspetto fondamentale della nostra strategia commerciale”.

Una scelta quella di affermarsi sui mercati internazionali frutto di uno studio attento e meticoloso. Sul mappamondo delle energie rinnovabili Idnamic seleziona meticolosamente i suoi obiettivi. “La nostra presenza in tutta l’Unione Europea è capillare, anche se il mercato europeo è ormai diventato instabile . Mentre Brasile e Cile sono mercati più che consolidati con economie più forti e solvibili. Così  la crescita ed  i piani di espansione di Idnamic  passano attraverso il consolidamento della nostra presenza in Sud America così come  in Nord e Centro America. Ed infine, stiamo tentando di inserirci anche nel mercato  Africano ed  Asiatico.”

Proprio per entrare e crescere sui mercati internazionali, nell’agenda della Idnamic ci sono due appuntamenti importanti. In questi giorni i vertici dell’azienda dal Sannio sono volati a Rio de Janeiro, per il Brazil Windpower 2012, la Mostra Convegno dedicata al settore dell’energia eolica per l’America Latina e nei Caraibi, che si terrà dal 29 al 31 Agosto. “Le fiere sono di vitale importanza,” commenta Monteforte, “preferiamo evitare citazioni di carattere generale ed essere più vicini ai clienti e pubblicizzare il nostro prodotto ad un livello più locale. Brazil Windpower è la fiera leader nel paese. Sarà la nostra prima presenza come Idnamic con sede proprio in Brasile. In più organizzeremo una cena con oltre 70 clienti per rafforzare i legami e avremo modo di presentare il nostro progetto in sud America. A Settembre poi un nuovo impegno: la decima edizione della Mediterranean Eolica Expò, che si terrà dal 5 al 7 Settembre a Roma.

“Un appuntamento fisso” a cui la Idnamic non poteva certo mancare. Alla base del successo della Idnamic, oltre allo spirito imprenditoriale di Monteforte e Panfilo Corvino, anche una progettualità affidata a uno staff competente e giovane con un’età media è di 30 anni, e continui investimenti rivolti all’innovazione e alla tecnologia. “Da sempre – spiega Monteforte – abbiamo utilizzato esclusivamente risorse nostre. I finanziamenti pubblici hanno tempi troppo lunghi e noi avevamo bisogno di attrezzare le squadre nell’arco di 24 ore”.

Il rischio imprenditoriale è parte integrante del Dna dei due soci, anche in momenti difficili come quello attuale. “Fino al 2009 – spiega Monteforte – abbiamo registrato una costante crescita del fatturato, dal 2010 in poi avvertiamo un calo nell’ordine del 20% annuo dovuto in parte all’incertezza del momento, in parte alla mancanza di stabilità da parte del Governo nel pianificare il settore”.

Il trend negativo, sicuramente di natura fisiologica, non spaventa Monteforte e Corvino, anzi è uno stimolo a perfezionare l’offerta, magari proponendo anche una sorta di diversificazione, sempre all’interno della green economy.

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