CULTURA
Foglianise, la Festa del grano omaggia la Campania Felix
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A Foglianise la Festa del Grano 2012 omaggia la “Campania felix: Regione più bella del mondo, dove la primavera sboccia due volte”. Nel giorno di San Rocco la tradizionale sfilata dei carri di grano ha voluto rendere omaggio ai monumenti e alla storia delle cinque province campane. Dopo la rievocazione dell’antica mietitura, con le donne che portano i covoni di grano al santo protettore ed il rito della battitura del grano, per le vie del paese ha preso vita la sfilata de carri di grano.
In piazza Santa Maria, i carri sono stati preceduti dalle “pacchiane”, donne in costume tradizionale con in testa le “gregne”, accompagnati dalle note della banda musicale e rallegrati dal gruppo folkloristico “Fortuna Folianensis”. Intrecciati dalle sapienti mani dei maestri della paglia, frutto di minuziose e lunghe giornate di lavoro che iniziano nei mesi di gennaio e febbraio, che da generazioni si tramandano l’arte di intrecciare le spighe di grano per dar vita a riproduzioni incredibili dei più belli monumenti d’italia, a Foglianise si sono potuti ammirare, solo per citarne alcuni, la Cattedrale dell’Assunta e l’Abazia di Fontigliano per celebrare l’irpinia; i Templi di Paestum; la Torre campanaria di San Michele di Caserta Vecchia; il Maschio Angioino di Napoli; la Basilica della Madonna delle Grazie e lil Complesso Monumentale di Santa Sofia per omaggiare Benevento.
“La Festa del Grano a Foglianise é un appuntamento irrinuncibile che dà lustro non soltanto al Sannio, ma all’intera Campania”. Così il presidente del Consiglio regionale, Paolo Romano, che ha preso parte oggi alla
tradizionale sfilata in onore di San Rocco. “E’ stato emozionante – spiega – osservare come la Festa del Grano di
Foglianise racchiuda in sé tanti elementi che la rendono unica: presente e passato, radici e tradizioni, religione e
paganesimo,arte e cultura,i cui echi sono destinati a durare negli anni futuri. Infatti – conclude Romano – nonostante le difficoltà dovute alla crisi economica, è necessario impegnarsi per tenere vive tradizioni in cui possiamo ritrovare le nostre radici, la nostra identità”.