POLITICA
Da Ruscello due proposte per il riordino delle Province campane

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Luigi Ruscello, economista e fervente sostenitore dell’ipotesi molisannio, ha inviato alla stampa una nota in cui illustra le sue proposte per il riordino delle province in Campania. “È vero che a novembre vi sarà la prima pronuncia della Corte Costituzionale sul tema delle Province, per cui tutto potrebbe essere rimesso in discussione, compresa l’ipotesi di nessun cambiamento. Ma i politici beneventani, vorrei tanto sbagliarmi, pensano, o credono di pensare, alla politica “alta”; mentre ci sarebbe bisogno di un pressante impegno a livello regionale. Mi permetto, allora, di suggerire al Presidente Cimitile, l’unico che sembra più concretamente e fattivamente interessato al tema, di convocare i componenti della Conferenza Permanente Regionale delle Autonomie Locali per cominciare a dibattere sulla questione.
In Campania, infatti, manca il CAL, e quindi, ai sensi del comma 3 dell’art. 17, sarà esso l’organo deputato a redigere l’ipotesi di riordino. Inoltre, ciò dovrà avvenire entro settanta giorni dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della deliberazione governativa sui criteri, ossia entro il prossimo 2 ottobre, per cui bisogna verificare ad horas quali siano le intenzioni degli attuali corregionali. Ci vogliono o non ci vogliono in Campania come Provincia a sé stante? Se non ci vogliono lo dicano subito, così, prima che sia troppo tardi, anche quelli che attualmente sono contrari, capiranno, finalmente, che l’unica soluzione è quella del Molisannio, a prescindere dall’esistenza o meno dell’Ente Provincia. Comunque, il tema del proposto incontro dovrebbe essere il metodo da utilizzare per il riordino territoriale delle Province e non è certo quello indicato in modo molto semplicistico dal Corriere della Sera.
Presuntuosamente, infatti, mi permetto ribadire quanto sostenuto nell’ultimo intervento, ossia che la base di discussione dovrebbe essere costituita dai Sistemi Territoriali di Sviluppo, in quanto, essendo aree basate sulle diverse aggregazioni sovracomunali esistenti in Campania, omogenee per caratteri sociali, geografici e strategie di sviluppo locale da perseguire, rappresenterebbe il modo più serio e razionale di affrontare il problema. Ebbene, da un esame molto sommario dei Sistemi Territoriali di Sviluppo regionali, ho ricavato due ipotesi di aggregazione. La prima, prevede il passaggio del Sistema “A10 Matese” da Caserta a Benevento; il passaggio dei Sistemi “C8 Area giulianese”, “E1 Napoli nord-est”, “E2 Napoli nord” e “E3 Nolano” da Napoli a Caserta, e il passaggio del Sistema “A8 Partenio” da Avellino a Benevento per integrare il numero degli abitanti. La seconda ipotesi, invece, sarebbe molto più lineare in quanto vi sarebbero solo il passaggio del Sistema “B4 Valle dell’Ufita” da Avellino a Benevento e del “B2 Antica Volcej” da Salerno ad Avellino. Entrambe le ipotesi, naturalmente, rispetterebbero appieno i tre criteri previsti per il riodino, ossia: estensione, popolazione e contiguità.”