POLITICA
La poposta di De Nigris e Orlando:”Cambiamo lo statuto e permettiamo a tutti di filmare i consigli”

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Dopo il via libera alla possibilità di trasmettere in diretta streaming le sedute del consiglio comunale a Palazzo Mosti, Luigi De Nigris, di SIL, e Nazzareno orlando, di Tèl, sono intervenuti sull’argomento con una nota congiunta. “Nell’ultimo Consiglio comunale ci siamo astenuti sull’ordine del giorno che prevede la trasmissione in streaming (da parte dell’ente comunale) delle sedute dei prossimi Consigli Comunali. Mancanza di trasparenza? Tutt’altro ! Ricordiamo che i sottoscritti, nel solco della completa affermazione della trasparenza amministrativa, tramite i gruppi consiliari di appartenenza hanno chiesto, tra l’altro, la pubblicazione on line degli atti prodotti dall’ente comunale e dalle sue partecipate (Asia e Amts) nonché di rendere pubblici redditi e patrimoni di tutti gli amministratori . La proposta di trasmettere in streamig le sedute consiliari da parte del Comune è senz’altro interessante, ma non la riteniamo a breve tecnicamente possibile, o comunque con tempi lunghi di attuazione, in quanto l’attuale server comunale difficilmente potrà sostenere” il peso” della intera trasmissione.
La nostra astensione va pertanto inquadrata nella volontà di presentare, già a partire dalla prossima seduta consiliare, una modifica all’attuale Regolamento comunale volto a disciplinare la materia e consentire ai movimenti, alle associazioni, ai comitati di cittadini che ne faranno richiesta la ripresa delle sedute consiliari. Ricordiamo che sull’argomento l’Autorità Garante ha avuto modo di pronunciarsi in più occasioni, evidenziando che il testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali garantisce espressamente la pubblicità degli atti e delle sedute dell’organo consiliare comunale, ma demanda ad uno specifico regolamento comunale l’introduzione di eventuali limiti a detto regime di pubblicità (artt. 10 e 38 unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali,d.lg. n.267/2000).
Il Regolamento, secondo il Garante, costituisce la sede idonea per disciplinare modalità e limiti di pubblicità delle sedute, comprese le eventuali riprese televisive, ed a specificare le ipotesi in cui eventualmente limitare le riprese per assicurare la riservatezza dei soggetti presenti o oggetto del dibattito (ad esempio, nel caso di una seduta nel corso della quale potrebbero emergere dati sensibili). Rassicuriamo pertanto tutti coloro ai quali è stata negata l’autorizzazione ad effettuare le riprese delle sedute consiliari (presumibilmente per ragioni tecniche o di privacy), che opereremo con impegno per una tempestiva risoluzione della vicenda nell’ottica di una sempre più diffusa partecipazione e di una sempre più concreta circolazione delle informazioni.”