POLITICA
Province. Angelo Capobianco: “Dalla soppressione al riordino, ancora troppe incertezze”

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“Dalla soppressione al riordino. E’ quanto emerge dall’ultima Commissione al Bilancio del Senato sull’emendamento al Decreto Legge sulla spending review. La prima sensazione – scrive il consigliere provinciale sannita, Angelo Capobianco – è che qualcosa possa cambiare ma se restano invariati i criteri minimi deliberati dal Governo per la sopravvivenza delle province stesse: dimensionamento territoriale non inferiore a 2500 kmq e popolazione residente non inferiore a 350.000 abitanti, ci si chiede che cosa di nuovo ci riserva l’emendamento, o che cosa possa effettivamente cambiare? Ammesso che non è stato già tutto deciso.
Negli ultimi mesi – prosegue – stiamo assistendo ad una serie di provvedimenti governativi che puntano solamente a fare cassa con il recupero continuo di risorse sul territorio, con inasprimenti di ogni tipo e senza garanzie di servizi per i cittadini, ne tanto meno possibilità di investimenti per la crescita e lo sviluppo delle attività produttive, che potrebbero effettivamente aumentare le entrate erariali.
Come si può pensare di fare cassa senza investimenti? Con l’inasprimento generalizzato si bloccano i consumi e aumenta l’impoverimento. Questi provvedimenti vanno a colpire come sempre le fasce deboli e i servizi essenziali.
Con la soppressione o il riordino delle province si va a colpire un ente intermedio che certamente va riorganizzato nel suo complesso,va rivisto nei suoi ruoli e competenze, ma che resta l’ente locale che dopo i comuni e quello a più diretto contatto con i cittadini e le problematiche del territorio. Non si possono dimenticare quei servizi che oggi sono gestiti dall’Ente Provincia e che domani potrebbero essere trasferiti ai comuni. Ma non si possono trasferire solo oneri ai comuni, bisogna anche trasferire le risorse necessarie per sostenere tali oneri. Ma di tutto si parla tranne che di coperture finanziarie.
E’ estremamente semplice tagliare selvaggiamente quello che si è costruito in tanti anni di governo, certamente vi sono stati errori e sprechi ma il cosiddetto “riordino” a cui l’emendamento fa riferimento non deve distruggere ma deve riorganizzare l’intero sistema Italia.
La mia preoccupazione – conclude Capobianco – è che se il riordino va a toccare solo le Province e non l’intero sistema non si raggiungeranno gli obiettivi prefissati dal Governo e risulteranno inutili i sacrifici dei territori colpiti dai tagli”.