POLITICA
Api, la replica dell’assessore Aversano: “La mia nomina? Atto di volontà unilaterale e non di partito”

Ascolta la lettura dell'articolo
“In politica sarebbe opportuno che la classe dirigente valuti le motivazioni delle scelte altrui prima di lanciare la fatwa. Chi oggi dirige il partito Api dovrebbe accettare valutazioni diverse e chiedersi piuttosto perché di tale stato di cose”. E’ la replica dell’assessore comunale all’Urbanistica, Marcellino Aversano, al comunicato inviato dal direttivo Api, nel quale si chiedeva la revoca del suo assessorato.
Aversano spiega i motivi del suo abbandono dal progetto Api. “La scelta di autosospendersi – spiega l’assessore – è maturata rispetto a mancanza di idee, programmazione, progettualità e scelte unilaterali mai concordate. Addirittura scelte in netto contrasto con il territorio (vedasi votazione ATO). Tali considerazioni vanno inoltre allacciate alla dissoluzione, all’indomani delle ultime elezioni amministrative, del mai nato progetto terzo polo”.
“Sin dalla mia entrata in politica – continua Aversano – ho mantenuto sempre fede al progetto di centrosinistra, anche quando dirigenti di partito erano pronti al salto della quaglia. Salto della quaglia pronto anche alle elezioni amministrative della primavera 2011, dove solo per la ferma presa di posizione di alcuni, pochi ma buoni, venne deciso di appoggiare il candidato Fausto Pepe. Senz’altro – sottolinea l’ex Api – qualcuno smentirà questo assunto”.
“Ricordo a me stesso che abusivo – in politica -, è colui il quale senza passare per il vaglio o consenso elettorale, va ad occupare scranni o poltrone a discapito dei candidati, il tutto in danno della efficacia dell’azione amministrativa”.
“E’ opportuno ricordare – aggiunge – che proprio perché eletto quale consigliere comunale, il sottoscritto veniva designato assessore con delega del Sindaco, quindi atto di volontà unilaterale e non di partito. Sottopongo altra riflessione: il venir meno dei voti di tutti coloro che hanno lasciato l’API, non consentirebbe, oggi, la presenza nel consiglio comunale di Benevento di alcun candidato di detto partito. Questa sì sarebbe una valutazione da sottoporre all’interno del direttivo provinciale e cittadino dell’API”.
Potrei dare anche altre motivazioni, ma cadrei nella polemica cosa che però non mi si addice. Mi si consenta un’ultima digressione: rispetto all’imbarazzo provocato agli amici dell’API – simpaticamente -, consiglio loro – conclude l’assessore all’Urbanistica – di purgarsi con una dolce ‘euchessina’. In mancanza va bene anche la magnesia”.