POLITICA
Zoino (Idv): “Cancellare la Parata del 2 giugno avrebbe fatto sentire lo Stato più vicino ai cittadini”

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In vista delle celebrazioni per la Festa della Repubblica, il segretario provinciale dell’Idv Francesco Zoino ha dichiarato:
“Al di là del tono pomposo e delle posture ingessate, le celebrazioni di importanti avvenimenti storici non sono vuote cerimonie istituzionali, ma hanno una funzione e un significato precisi.
Pur se inguainate in solenni rappresentazioni formali, come può esserlo ad esempio una parata militare, servono a tramandare la memoria di fatti degni di essere ricordati, racchiusi in date simboliche – il 25 aprile, il 1° maggio, il 2 giugno, fatti che raccontano la nostra Storia e dunque orientano il nostro presente –, servono a consolidare il senso di una democrazia, a rafforzare l’identità di un paese, a vivificare il passato, a tornare all’origine ideale e simbolica delle nostre istituzioni.
Non sarebbe allora sbagliato salutare con favore le celebrazioni del 2 giugno 1946, data con cui si ricorda la fondazione della nostra Repubblica, all’indomani della vittoria referendaria che sancì la nascita della nostra democrazia.
E tuttavia, – prosegue il segretario provinciale Idv – dopo il terremoto avvenuto in Emilia pochi giorni fa, le cui conseguenze sono state disastrose per la popolazione emiliana, e saranno problematiche per tutto il paese, in segno di solidarietà con la difficile situazione in cui versa quel territorio, sarebbe stato opportuno cancellare i festeggiamenti per il 2 giugno, ed evitare così quel che oggi appare come un inaccettabile spreco di denaro pubblico. Tanti cittadini italiani lo hanno richiesto, e con loro anche movimenti e partiti politici, tra cui l’Itala dei Valori.
E non perché non si avverta la necessità di celebrare una data fondamentale della nostra storia, o perché si abbia voglia di provocare uno sgarbo istituzionale a seguito di una facile indignazione populista. Cancellare la parata militare – come d’altronde è stato fatto nel 1976 dall’allora ministro della Difesa Forlani, dopo il terremoto in Friuli – avrebbe avuto, in questa particolare situazione, un impatto simbolico maggiore, avrebbe reso onore alla nostra Repubblica più di quanto possa mai fare una celebrazione, consentendo anche il risparmio di risorse pubbliche, ora che occorre destinarle agli aiuti e alla ricostruzione in Emilia.
Confermando i festeggiamenti, – conclude Zoino – non si è voluto cogliere la buona occasione di far sentire lo Stato più vicino ai suoi cittadini”.