POLITICA
Sassinoro. Intervista al sindaco Pasqualino Cusano

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“Un successo davvero significativo, conseguenza di un lavoro di 5 anni fatto con continuità ed assiduità al servizio dei cittadini”. Sono le parole del riconfermato sindaco di Sassinoro, Pasqualino Cusano, ad una settimana dalle elezioni amministrative. “Le varie attività svolte hanno confermato e consolidato la fiducia dei cittadini nei nostri confronti”, aggiunge soddisfatto il primo cittadino, che ha vinto con la lista civica “Democratica per Sassinoro Unito”. Per lui il 64, 29% di preferenze e 271 voti, centosette in più rispetto all’altro candidato Fausto Parente di “Insieme per Sassinoro”. Geometra 49enne, in quota Pd, ha parlato ai microfoni di Ntr24.tv di programmi futuri e dei disagi relativi al suo territorio.
Sindaco Cusano, ad una settimana dalla sua riconferma, quali sono le priorità della nuova amministrazione?
Innanzitutto, l’adeguamento alle ultime normative in termini di ridimensionamento del consiglio comunale, che oggi conta sei consiglieri e il sindaco, rispetto al passato dove i numeri erano il doppio. Questo aspetto comporta una serie di modifiche alle quali stiamo lavorando, anche in relazione alla squadra di governo che dovrà realizzare le attività sul territorio. Un altro obiettivo importante, già perseguito negli ultimi 5 anni, riguarderà invece l’accorpamento delle funzioni per un miglior andamento della macchina amministrativa. Inoltre, la continuazione dei progetti già avviati in passato, quali ad esempio la realizzazione della centrale idroelettrica. Il piano è diventato finalmente qualcosa di concreto in quanto i lavori sono iniziati e la nostra amministrazione farà in modo che vengano completati senza alcun intoppo. Grande attenzione è tuttavia riservata alla valorizzazione dell’ambiente e dei territori, con iniziative relative alla “Green Economy”, portate avanti insieme con altri comuni e con la Comunità Montana.
Nel suo programma elettorale, si è parlato anche della riqualificazione dell’area industriale di Sassinoro.
Sull’area industriale non abbiamo buone prospettive per il futuro perché il nostro territorio è vocato principalmente al settore ambientale. Stiamo comunque cercando di ottimizzare quello che già abbiamo: nell’area industriale, infatti, laddove non c’è stato alcun insediamento da circa 20 anni, abbiamo pensato di realizzare un campo fotovoltaico, attraverso un progetto già approvato nel dicembre 2011 dalla Provincia di Benevento. Stiamo provvedendo a mettere a posto le ultime faccende burocratiche e, con l’aiuto della società che sta anche realizzando la centrale idroelettrica, stiamo cercando di reperire finanziamenti. Il fine è quello di fare in modo che il comune di Sassinoro diventi produttore di energia rinnovabile. Anche rispetto a questo, è doveroso dire che gli introiti provenienti dal progetto entreranno nel bilancio comunale e saranno utilizzati per ulteriori servizi alla comunità.
Questione Poste. Quanti disagi ha causato nella comunità il dimezzamento degli uffici postali?
Il ridimensionamento degli uffici postali, aperti ora a giorni alterni, ha penalizzato fortemente la nostra cittadina. La situazione di disagio colpisce maggiormente una popolazione prettamente anziana, che ha già – relativamente all’età avanzata – le sue difficoltà nel relazionarsi, ed ha difficoltà a cambiare abitudini e mentalità. A questo si aggiunge il fatto che l’ufficio postale era un punto di incontro e un luogo per favorire rapporti interpersonali tra i cittadini. Ultimamente, poi, era diventato un riferimento anche per i vicini abitanti di Morcone, che preferivano venire nella nostra cittadina per effettuare pagamenti e per ritirare le pensioni.
Quali altri problemi affrontate quotidianamente?
Altre difficoltà riguardano il cattivo collegamento con Benevento e anche con Napoli. Abbiamo soltanto due linee di autobus: una interregionale, la C.L.P. Sviluppo industriale Spa, che gestisce i collegamenti con la città partenopea, il capoluogo sannita e Campobasso; l’altra, la Laudati di Santa Croce, che si occupa invece del servizio provinciale. C’è però da aggiungere che, attraverso il servizio sostitutivo della ferrovia, con le città molisane riusciamo ad districarci meglio e avere più possibilità di connessioni. Tanto è vero che gran parte dei nostri studenti frequenta Campobasso per quanto concerne le scuole superiori, l’università o il conservatorio musicale. In più, i cittadini di Sassinoro hanno un rapporto diretto con il capoluogo molisano per quanto riguarda la spesa, gli acquisti nei centri commerciali e le attività in genere. Su questi aspetti, ci sentiamo particolarmente isolati in quanto Benevento rimane una città lontana: anche la questione trasporti, infatti, è stata affrontata più volte con il presidente della Provincia, Aniello Cimitile, ma credo sia un problema di grossa natura che riguardi non solo noi, ma tutta la regione Campania.
In un certo senso, si avverte una vicinanza – non solo geografica – con il Molise?
E’ senza dubbio vero che riusciamo a relazionarci meglio dal punto di vista culturale in quanto, fino all’Unità d’Italia del 1861, eravamo territorio molisano. La mentalità e la cultura del nostro entroterra si avvicinano molto di più a quell’area geografica specifica. Anche dal punto di vista religioso, fino agli anni Ottanta la nostra comunità apparteneva alla Diocesi di Campobasso.
Recentemente è tornato in voga il discorso “Molisannio”, ma soprattutto è stata paventata l’idea di secessione per alcune province beneventane. Il sindaco di Colle Sannita ha avviato addirittura le procedure per un referendum popolare con il quale chiedere l’annessione al Molise. Lei che ne pensa?
E’ una questione annosa. Già se ne parla da anni. Credo, tuttavia, che ci siano molte difficoltà per arrivare ad un discorso di “Molisannio”: ci sarebbero, infatti, una serie di motivazioni politiche e logistiche da valutare attentamente. Capisco anche la recente provocazione del sindaco di Colle Sannita, Giorgio Carlo Nista, di indire un referendum popolare per chiedere l’annessione al Molise, ma sono sicuro allo stesso tempo che sia un processo lunghissimo. Condivisibile come principio, non credo porti però dei grossi vantaggi. Ipotizzare che un passaggio al Molise possa migliorare le condizioni di vita economiche, sociali e culturali della popolazione, è un discorso limitato. In un momento di grande crisi economica, le persone hanno bisogno di risposte concrete ed immediate per continuare ad alimentare un barlume di speranza nel futuro.
Giammarco Feleppa