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ECONOMIA

Costi servizio idrico: in 5 anni rincari record a Benevento +79,8%

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Quanto costa un sorso d’acqua in Campania? Costa caro a quanto pare. Secondo l’annuale rapporto dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanza attiva, negli ultimi 5 anni l’aumento dei costi del servizio idrico è stato del 14,2%. Record in particolare nelle province di Benevento, con addirittura il 79,8% di aumenti, e Salerno che ha fatto registrare un sostanzioso +34,3%. Ad Avellino, invece, spetta un altro record negativo, quello di città colabrodo della Campania finita addirittura tra i 10 centri italiani con maggior tasso di dispersione idrica. L’indagine è stata realizzata in tutti i capoluoghi di provincia italiani e si focalizza sul servizio idrico integrato per uso domestico, quindi acquedotto, canone di fognatura, canone di depurazione, quota fissa o ex nolo contatori.

Ed è così che si scoprono aumenti record per la Campania dove, nel solo ultimo anno, le tariffe sono lievitate del 4,3%. Si tratta di aumenti che si fanno sentire in bolletta. Prendiamo, per esempio, una famiglia tipo di tre persone con un consumo annuo di circa 190 metri cubi di acqua e facciamo due conti. Secondo Cittadinanzattiva, in un anno questa famiglia sosterrà in media una spesa di oltre 200 euro. E a Salerno, la città campana dove l’acqua è più cara, ci sarà una spesa media annua di 235 euro, ben 125 euro in più di quanto paga una famiglia di Isernia. Non va tanto meglio ad Avellino, dove la media è di 228 euro. Seguono Napoli con 225 euro, Benevento 214 e Caserta 184.

A causare questi aumenti contribuisce sicuramente l’alto tasso di dispersione nella rete idrica. Il 38% dell’acqua campana si perde nelle condutture, nella sola provincia di Avellino addirittura il 55%. Seguono Caserta con il 40%, Salerno il 39%, Benevento il 34% e Napoli il 24%. “Ci aspettiamo molto dal lavoro dell’Autorità alla quale da poco sono state attribuite competenze in materia di servizi idrici – dice il vicesegretario generale di Cittadinanzattiva, Antonio Gaudioso – Speriamo che possa quanto prima definire e far rispettare ai gestori dell’acqua una diretta relazione tra investimenti, standard di qualità del servizio e costi in bolletta”.

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