Valle Telesina
Telese Terme, al via il progetto “Ciad mon Amour”

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Venerdì 20 aprile alle 11, nella Sala Goccioloni delle Terme di Telese, sarà presentato il progetto “Ciad mon Amour”, in occasione della “Giornata di Studio sulla Costituzione”, promossa dall’Anpi – Telese Terme in collaborazione con gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Telesi@.
Organizzata dall’Associazione Culturale Telesia mon Amour, “Ciad mon Amour” è una campagna di raccolta fondi per il Centre Hospitalier Universitaire (CHU) Le bon samaritan, situato a N’Djamena, capitale del Tchad, un paese molto povero dell’Africa Centrale e indicato dalla Banca Mondiale come Low income country. L’Indice di Sviluppo Umano, strumento utilizzato dalle Agenzie Internazionali per una migliore comparazione tra paesi e che tiene conto dell’aspettativa media di vita alla nascita, che è espressione dell’efficacia delle strutture sanitarie, del prodotto interno lordo pro-capite e della scolarizzazione, pone il Tchad al 183° posto su 187 paesi valutabili.
Presso il CHU sta lavorando un cittadino telesino, Gianpiero Tebano, specializzando in malattie infettive dell’Università La Sapienza di Roma. L’ospedale è munito di: reparti di Medicina (di cui si occupa il giovane Dott. Tebano), Ginecologia, Chirurgia e Pediatria, per un totale di circa 150 letti; due sale operatorie; un laboratorio; il reparto di radiologia per radiografie ed ecografie; un servizio di consultazioni ambulatoriali; la farmacia per la distribuzione ai servizi interni e ai pazienti esterni e la farmacia galenica, cioè una farmacia per l’auto-produzione in loco di alcuni farmaci per bocca ed endovenosi di largo uso. Questo laboratorio è stato strutturato e messo in opera dalla Facoltà di Farmacia dell’Università di Torino e attualmente è gestita da personale locale.
Il proposito solidaristico dell’Associazione Telesia mon Amour – si legge nella nota – è proprio quello di raccogliere denaro sufficiente per aiutare le attività della farmacia galenica del CHU di N’Djamena al fine di permettere la produzione in loco di farmaci essenziali per la sopravvivenza dei malati. Secondo Tebano, infatti, “produrre i farmaci direttamente nella struttura ospedaliera oltre a garantire la fornitura costante di medicinali fondamentali, vorrebbe dire non versare soldi nelle casse delle case farmaceutiche, che in molteplici occasioni hanno promosso politiche irrispettose dei diritti umani, in particolare nei paesi poveri e significherebbe promuovere e sostenere le professionalità, in un paese dove la carenza di competenze è uno dei problemi basilari che stanno alla radice di tutti gli altri”.
Il calendario degli eventi destinati al Ciad è in via di definizione. La campagna di solidarietà si articolerà attraverso eventi culturali e durerà fino a giugno. La serie di iniziative sarà conclusa con un concerto finale.