CRONACA
Lancette in avanti: nel weekend ritorna l’ora legale

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Lancette in avanti di un’ora la notte tra sabato 24 e domenica 25. Alle due partirà l’ora legale.
Si sacrificherà un’ora di sonno, ma grazie allo spostamento delle lancette degli orologi per i prossimi sette mesi saranno risparmiati, comunica la Terna, società responsabile in Italia della gestione dei flussi di energia elettrica sulla rete ad alta tensione, circa 95 milioni di euro. Si tornerà all’ora solare domenica 28 ottobre.
L’idea iniziale venne a Benjamin Franklin per motivi di risparmio energetico, in Italia l’ora legale fu adottata per la prima volta nel 1916 e rimase in uso fino al 1920. Da allora fu abolita e ripristinata diverse volte tra il 1940 e il 1948 a causa della Seconda guerra mondiale. Dal 1966 al 1980 si stabili’ che l’ora legale dovesse rimanere in vigore dalla fine di maggio alla fine di settembre; dal 1981 al 1995 si decise invece di estenderla dall’ultima domenica di marzo all’ultima di settembre. Il regime definitivo e’ entrato in vigore nel 1996, quando a livello europeo fu disposto di prolungarne ulteriormente la durata dall’ultima domenica di marzo all’ultima di ottobre.
Il cambio di ora, in alcuni soggetti particolarmente predisposti, può dar vita a sintomi quasi simili al jet lag. Più esposto chi va a letto a notte inoltrata e già ha un ritmo del sonno ritardato. Circa il 20% degli italiani. Gli effetti potrebbero essere una sonnolenza più accentuata nel mattino. Ma niente di preoccupante, dicono gli esperti, massimo in una settimana e l’organismo si adatterà al cambio di ora.
“Il risveglio del lunedì, dopo il debutto della notte corta nel weekend”, ha dichiarato all’adnkronos il direttore del Centro di medicina del sonno del San Raffaele di Milano, “potrebbe comportare qualche sbadiglio in più e una dose supplementare di caffè, ma niente di grave. Certo gli effetti della notte ‘accorciata’ per legge variano a seconda della sensibilità di ciascuno. C’è chi ne soffrirà di più e chi di meno. Le persone che hanno una normale ritmicità sonno/veglia – quelle, cioè, che vanno a letto alle 11 e si svegliano alle 7-8 del mattino – potrebbero andare incontro a qualche disagio nei due-tre giorni successivi allo spostamento delle lancette in avanti. Un po’ di sonnolenza prima di riadattarsi al nuovo ritmo".
I consigli per non farsi cogliere impreparati dalla prova del sonno accorciato? "Chi ha un ritmo sonno-veglia normale, può cercare di anticipare l’ora in cui va a letto. Tutti invece al mattino devono cominciare a esporsi subito, senza tergiversare, al sole. Alzare le tapparelle e farsi inondare dalla luce al mattino abitua l’organismo e inibisce la melatonina, meccanismo che ci permette di riattivarci più velocemente".