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Contro la sperimentazione sugli animali, Ekoclub e Accademia Kronos chiedono l’intervento delle autorità

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Un no, fermo e deciso alla sperimentazione e alla vivisezione sugli animali quello di Ekoclub International di Benevento e Accademia Kronos Nazionale, che chiedono a tutte le autorità preposte alla protezione e alla difesa dei diritti degli animali di fermare la strage e le stragi che, quotidianamente, si compiono a danno di poveri animali.
“Un capannone – scrivono le due associazioni – senza insegne e senza nemmeno numero civico alla periferia di Correzzana, paese a pochi chilometri da Monza. In quella specie di sede fantasma c’è l’Harlan, azienda che si occupa dell’allevamento e della custodia di animali destinati alla sperimentazione scientifica.
La richiesta dei colossi farmaceutici cresce, e Harlan, sede centrale a Minneapolis, due allevamenti in Italia (l’altro è a San Pietro al Natisone in provincia di Udine) e un laboratorio a Bresso. Per reggere il “mercato” s’importano dalla Cina 900 scimmie, un numero talmente alto che non si era mai visto. I macachi, destinati alla sperimentazione, arrivano prevalentemente dalla Cina, anche se l’origine di molti esemplari, pare, sia da ricondurre alle isole Seychelles e Mauritius, paradisi delle vacanze ma anche serbatoi per la vivisezione. Sono circa 600 i centri italiani collegati alla vivisezione di animali. Due milioni e 600 mila gli esemplari utilizzati tra 2007 e 2009. Un giro d’affari da decine di miliardi, dietro il quale si nasconde un mondo fatto di situazioni che vanno oltre la decenza e della civiltà. La protesta più recente degli animalisti è stata quella che ha preso di mira Green Hill, il canile-lager sulle colline di Montichiari, a Brescia, dove si allevano 2.500 beagle destinati alla vivisezione.
Le proteste, se pur sacrosante, – concludono – non possono da sole risolvere il problema legato al sacrificio di animali per la ricerca e per la vivisezione, occorre un intervento deciso da parte dei Governi che intendono evitare le stragi di animali”.