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Unesco e comunicazione a Benevento: una targa in tre lingue a Santa Sofia

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Dopo il cambio di presidenza, ha tenuto oggi una riunione a Brescia il Cda di Italia Langobardorum, il sito seriale divenuto patrimonio mondiale dell’umanità grazie agli insediamenti appunto a Brescia, Cividale del Friuli, Castelseprio Torba, Spoleto, Campello sul Clitunno, Benevento, Monte Sant’Angelo; all’appuntamento c’erano anche i rappresentanti di MiBAC e Fondazione Cab.
Strategie, progetti, valorizzazione e soprattutto comunicazione: i temi in ballo sono stati tanti e tutti a loro modo importanti perché finalizzati, nelle intenzioni, a creare un sistema di promozione che non si basi sulle iniziative del singolo ma faccia, per così dire, rete. Seriale anche questa circostanza dunque. Una serialità che invero non dovrebbe affatto essere elemento di giustificazione dell’immobilismo di ogni singola realtà territoriale dove insistono gli elementi longobardi che l’Unesco ha inteso esaltare col riconoscimento del 25 giugno dello scorso anno.
Le ultime notizie locali, per esempio, ci parlano – gennaio – dell’istituzione di un gruppo di lavoro Unesco, come se il riconoscimento fossa da venire, e, più recentemente, di una iniziativa ‘privata’, la nascita (con presentazione lunedì 27 febbraio) di un Club Unesco, delle cui intenzioni d’aiuto e divulgazione sulla carta non si dubita, perché a prima vista privo di pastoie politiche e burocratiche.
A Brescia si è discusso, come ricordato, anche di comunicazione, elemento ritenuto fondante per favorire la massima visibilità del patrimonio Unesco. E un ‘significativo’ risultato raggiunto, stando alle cronache dell’incontro, è stato l’accordo raggiunto per far progettare a Spoleto le targhe in tre lingue che saranno apposte sui monumenti in questione. Siamo all’ABC, insomma…