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Si apre il confronto per il rinnovo della convenzione nazionale prevista dalla legge sulle locazioni

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Dopo un lunghissimo periodo di latitanza dei Governi precedenti, finalmente il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha convocato le Organizzazioni Sindacali degli Inquilini e le Associazioni della Proprietà per rinnovare la Convenzione Nazionale che stabilisce i criteri per la definizione di canoni e regole dei contratti convenzionati previsti dall’attuale legge sulle locazioni”, scrive in una nota il segretario provinciale del Sunia di Benevento, Giuseppe Falzarano.
“Il quadro, rispetto alle due convenzioni precedenti – l’ultima risalente al 2002 adottata senza convocare le parti sociali come prevede la legge – è completamente mutato. Il livello degli affitti richiesti è divenuto insostenibile per la domanda provocando un Numero alto di sfratti per morosità (250 negli ultimi 5 anni) ed ingessando la nostra provincia e Benevento sotto il profilo della mobilità territoriale.
Le risorse per l’edilizia pubblica ( le così dette case popolari) sono inesistenti e le iniziative di social housing, sono solo un miraggio per i precari della, in quanto rispondere ad una domanda con capacità economiche medio alte. Cioè per chi ha i soldi!
La fiscalità di vantaggio per il canale convenzionato è ridotta al lumicino per l’introduzione della cedolare secca, che ha ridotto in misura sostanziale la differenza con il canale libero, e dell’IMU, che nella migliore delle ipotesi, riduce sostanzialmente i vantaggi previsti dall’ICI.
Il fondo di sostegno alla locazione, ammortizzatore fondamentale per le famiglie più Deboli di Benevento e provincia, è passato da un milione e cento mila euro del 2000 ai circa 500 mila euro del prossimo anno.
Di fronte a questi fatti è, indispensabile che il Governo illustri le sue intenzioni in materia per permettere un confronto tra le parti sociali e con le parti sociali che porti a risultati concreti.
Altrimenti i precari della casa di Benevento e provincia rimarranno a vita nelle graduatorie comunali! Altro che housing sociale!”