Sindacati
‘Indennità di disagio al comune di Benevento, la decisione non poteva che essere questa’

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Il segretario responsabile della Uil Federazione Poteri Locali di Benevento, Antonio Pagliuca, e gli RSU Giampiero Catillo, Donato Calabrese e Fioravante Bosco prendono atto, “con soddisfazione, che le indennità di disagio per i lavoratori del Comune di Benevento saranno corrisposte, così come richiesto dal nostro sindacato, anche per i mesi a venire. La notizia è trapelata a seguito della conferenza dei dirigenti a cui ha partecipato anche il sindaco, Fausto Pepe. La decisione di non interrompere l’erogazione delle spettanze ai lavoratori è il naturale epilogo delle contestazioni formulate dalla Uil Fpl nella riunione dello scorso 14 febbraio 2012. In buona sostanza l’articolo 5 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Regioni e Autonomie Locali dell’1/4/1999 recita che gli accordi “conservano la loro efficacia fino alla stipulazione, presso ciascun Ente, dei successivi contratti collettivi decentrati integrativi”. Quindi l’unilaterale sospensione dell’erogazione delle indennità proposta dai dirigenti non era attuabile. E bene ha fatto il primo cittadino ad impedire che, proprio in questo difficile periodo per l’economia sannita, i lavoratori perdessero un pezzo di salario regolarmente contrattualizzato.
Per il medesimo motivo anche le due indennità professionali per il personale degli asili nido devono essere erogate senza soluzione di continuità, poiché previste sia dal contratto nazionale che da quello integrativo”.
“In definitiva – conclude Antonio Pagliuca – la decisione assunta dal sindaco Fausto Pepe non poteva essere che questa, attesa la precisa disposizione che non consente una vacatio contrattuale. Ma proprio questa dritta dimostra che il contratto sottoscritto in data 9 giugno 2005 dalla Uil Fpl e da sei Rsu era la decisione più giusta e doverosa poiché veniva riconosciuta una nuova progressione economica orizzontale per il personale meritevole e diminuiva l’entità del disagio, peraltro oggetto di riserve da parte dell’ispettore ministeriale Vito Tatò”.