POLITICA
On line i dati fiscali dei parlamentari: nel Sannio trasparenza ancora un po’ lontana…

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Trasparenza è parola d’ordine ormai applicabile ad ogni campo nel quale dati non più sensibili possono essere mostrati, con le dovute modalità di interpretazione, a tutti i cittadini. Accade anche con gli ex eletti dal popolo, i nostri rappresentanti a Camera e Senato.
La documentazione patrimoniale, ovvero i redditi – e quanto posseduto – denunciati per l’anno d’imposta ultimo disponibile, il 2010 (modello Unico o 730 presentato nel 2011), è già disponibile sulla scheda personale di ognuno dei deputati e dei senatori della Repubblica. Aperto alla consultazione pubblica, quindi, pur se va rilevato, come fanno anche alcuni organi di informazione, che del novero dei parlamentari in sostanza solo uno su quattro ha concesso la liberatoria perché questo potesse accadere.
E, sempre per stare ai casi nostri, questa percentuale addirittura si riduce, se è vero, come è vero, che passa addirittura al 16,6% (uno su sei, per farla breve).
Ovviamente, interessano nel caso i dati dei sanniti nominati alle due camere, che sono sei (quattro alla Camera, due del Pd ed altrettanti del Pdl, due al senato, entrambi ascrivibili in avvio al Pdl – ora Viespoli è con Coesione Nazionale). E così, procediamo in rigoroso ordine alfabetico e per ramo. Si comincia da Montecitorio, dove si va… veloce.
Costantino Boffa, del Partito Democratico, non presenta nulla sul suo sito che possa essere riconducibile a dati patrimoniali. A differenza, per esempio, del suo segretario Bersani.
Nunzia De Girolamo, invece, i dati li ha pubblicati sempre: la sua scheda, infatti, riporta, con l’eccezione del solo ultimo anno d’imposta (il 2010, ma visti i precedenti non dovrebbero esserci ostacoli), elementi fiscali che vanno dal 2007 al 2009. E che segnano appunto il salto di qualità anche economico che il coordinatore provinciale del partito di Berlusconi nel Sannio si è concesso. In verità il suo reddito deriva nella totalità o quasi (nel 2009 è contribuente minimo per l’attività professionale) dallo stipendio di parlamentare, che vira dagli 83836 euro lordi del 2008 ai 127714 euro del successivo anno, il 2009, sempre lordi, ovvero non al netto dell’imposta (che, per capirci, in questo caso è pari a 48087 euro).
Per Nicola Formichella, invece, la scheda risponde picche, nel senso che il deputato evidentemente non ha acconsentito ad alcuna pubblicazione.
Si chiude con Mario Pepe, del Partito Democratico anche lui: nessuna notizia in merito.
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Versante palazzo Madama. Due soli i sanniti presenti, Mino Izzo (Pdl) e Pasquale Viespoli (Coesione Nazionale). Saremo sintetici: nessuno dei due ha messo a disposizione la propria documentazione patrimoniale.