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Regione Campania

La Campania ha un Piano rifiuti: ok dal Consiglio Regionale

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Il Consiglio regionale della Campania ha approvato a maggioranza, e con il voto contrario dell’opposizione, il nuovo piano regionale per i rifiuti. La misura, assieme alla relazione tecnica del Dipartimento delle Politiche Comunitarie, è uno dei documenti richiesti dalla Commissione Europea entro la mezzanotte per evitare l’avvio di una procedura d’infrazione con pesanti sanzioni nei confronti della Campania per la gestione dell’emergenza rifiuti.

La Commissione europea aspetta infatti per oggi il prezioso documento che certifica la volontà della Campania di porre fine al disastro rifiuti. "C’é un’ emergenza, ha spiegato l’assessore all’ambiente Romano all’aula – a Bruxelles aspettano questi documenti per scongiurare l’avvio di una procedura che ricadrebbe sulla Campania per 516 mila euro al giorno. Proprio ora, invece, – sottolinea – che abbiamo recuperato 200 milioni da destinare al ciclo dei rifiuti per cominciare la bonifica delle discariche, anche quella di Chiaiano, e per dotarci di attrezzature di supporto per la
differenziata".

Il piano rifiuti, dopo 17 anni, dovrebbe stabilire i fabbisogni dello smaltimento dei rifiuti urbani e dettare le linee guida per un modello gestionale che consenta di non sprofondare di nuovo nella crisi.

"Questo piano – ha detto Romano – è solo un punto di partenza cui dovranno seguire altri atti per il riordino del ciclo dei rifiuti alla luce delle nuove competenze assegnate a comuni e province. Un punto di partenza, strutturalmente non modificabile, ma che può essere migliorato e modificato in fase attuativa".

Al di là delle linee guida, il piano fa il punto anche sull’impiantistica: rimane la previsione di tre
termovalorizzatori, ad Acerra, Salerno e Napoli est, cui si aggiungono un inceneritore per le sole ecoballe dell’area a nord di Napoli, individuato a Giugliano, e un gassificatore per la provincia di Caserta. A questi si aggiungono gli impianti di compostaggio. "A parte il gassificatore non c’é nulla di nuovo – dice Romano – anche l’impianto di Giugliano è previsto con legge nazionale, la 26 del 2010".

Diversi gli obiettivi perseguiti, tra gli altri: ridurre al minimo l’impatto del ciclo dei rifiuti, l’autosufficienza regionale, il trattamento dei rifiuti stoccati, il raggiungimento della sostenibilità economica del ciclo dei rifiuti.
Si punta soprattutto a incidere sulla produzione e sulla raccolta differenziata. "La Campania – ha osservato Romano – ha già ridotto dell’1,3% la produzione di rifiuti tra il 2008 e il 2009 ponendosi al di sotto della media nazionale".

C’é poi il capitolo della differenziata: il piano si prefigge linee guida per i comuni e le province per elaborare progetti di raccolta differenziata. "Il piano – ha spiegato Romano – dà degli indirizzi, toccherà ai soggetti competenti per legge stabilire i modelli". Il piano presuppone un punto di partenza che è il 50% come livello medio regionale nella raccolta già da gennaio 2012. L’obiettivo è quello di arrivare a fine anno al 65%. "Sarà difficile – riconosce Romano – per le difficoltà che si registrano nelle aree a più alta densità urbana, ma anche se non dovessimo raggiungere la percentuale del 65% il sistema impiantistico previsto dal piano è in grado di fronteggiare nuove crisi con procedure di smaltimento coerenti come le direttive europee conferendo solo rifiuti stabilizzati".

 

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