CRONACA
Vendita illecita di botti natalizi, denunciate due donne

Ascolta la lettura dell'articolo
Continua l’impegno dei militari della Guardia di Finanza di Benevento a tutela della sicurezza dei consumatori.
L’ultimo giorno dell’anno, si legge in una nota diffusa dalla Tenenza di Montesarchio, i finanzieri, impegnati in un servizio appositamente predisposto per il contrasto e la repressione della illecita vendita di artifizi pirotecnici, insospettiti dal comportamento di due donne di Maddaloni hanno proceduto al controllo del loro automezzo nel comune di Sant’Agata dei Goti Sono stati rinvenuti e sequestrati oltre un migliaio di artifizi pirotecnici e "batterie" da 300 colpi l’una. Tutto era illecitamente detenuto e destinato alla commercializzazione sul mercato illegale. Per le due donne di 63 e 58 anni è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica presso presso il Tribunale di Benevento.
Sono stati inoltre intensificati anche i controlli negli esercizi commerciali, tesi a verificare oltre al rispetto della normativa fiscale anche la genuinità e la sicurezza dei prodotti venduti. Si è così potuto arrivare al sequestro di oltre 6.000 prodotti commercializzati in spregio alle più comuni ed ovvie norme di sicurezza.
Sono quindi stati tolti dagli scaffali ed è stata impedita la vendita di materiali elettrici ed elettronici come luminarie per addobbi natalizi, prolunghe e giochi luminosi, prodotti di bellezza come rossetti, smalti, saponi e deodoranti e soprattutto giocattoli di varia foggia e natura che avrebbero potuto rappresentare un gravissimo pericolo per i bambini cui fossero stati regalati, complice soprattutto il particolare periodo storico ed il loro basso costo.
Senza sosta anche la lotta alla contraffazione. Nei diversi mercati settimanali che si tengono nei Comuni della provincia, sono stati sequestrati oltre 1.200 capi di abbigliamento contraffati delle più note marche: giubbotti Peuterey, piumini Moncler, maglie e maglioni Henry Cotton, giacconi Burberry. Peraltro le modalità di vendita, il confezionamento ed i prezzi praticati, tra i 150 ed i 200 euro per i capi più alla moda, erano perfettamente idonei per trarre in inganno gli ignari consumatori.