Sindacati
‘Lavoro, il Sannio area di crisi: le priorità del sindacato e della politica’

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C’era un tempo che, al ritorno dalla pausa natalizia, si faceva un punto, per quanto riguardava il sindacato, sullo stato dell’apparato produttivo e lavorativo. “Siamo rientrati, dopo le festività del Santo Natale e per molti lavoratori non sono stati giorni di festa, ma CIGS (cassa integrazione), ordinaria, straordinaria o in deroga, mantenendo livelli di salario che consentono loro una sopravvivenza al limite della povertà; nella nostra Provincia sono migliaia i lavoratrici e lavoratori che si trovano in queste condizioni – scrivono in una nota congiunta Cgil, Cisl e Uil – e ci ritroviamo a fare l’analisi forzata della situazione socio-economico-occupazionale della nostra Provincia”.
“La crisi globale che ha colpito l’economia – scrivono le parti sociali – ha forti ricadute sulle dinamiche in Campania e nella provincia di Benevento, territorio nel quale già la presenza di uno scarso tessuto industriale ed innovativo ha ulteriormente aggravato lo stato sociale della Provincia stessa, caratterizzando il mercato del Lavoro per l’elevato ricorso agli ammortizzatori sociali;
in provincia di Benevento si registrano, tra cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga dalle 3.500 alle 4.000 persone, e in più dobbiamo registrare tra il 2008 e dicembre 2011 circa 1300 licenziamenti per cessazione attività, fine cassa integrazione ed altre chiusure di siti produttivi nei vari settori dell’economia
nella Provincia Sannita, che conta circa 290 mila abitanti , si è registrato nel 2011 un tasso di disoccupazione pari al 9,5% con un aumento di due punti percentuali rispetto 2008 e con particolare prevalenza del genere femminile e dei giovani
il totale di occupati è di 93 mila di cui il 12% lavora in agricoltura, il 21% occupa il manifatturiero e il 67% opera nei servizi (tra funzioni centrali, enti locali, Università e scuola);
la Cgil, la Cisl e la Uil ritengono che occorre attuare un articolato programma di interventi tale da consentire l’uscita dalla crisi attuando un nuovo modello di sviluppo che crei nuove opportunità per la provincia di Benevento, una buona pratica si sta sperimentando con possibile accordo sull’area industriale di Airola, e capace di generare alti livelli di occupazione, produttività e coesione sociale;
occorre dare centralità, ancora più che nel passato, all’azione amministrativa, politica ed istituzionale, alle politiche attive del lavoro, alle misure di contrasto alla povertà e alla crescita economica;
Cgil, Cisl e Uil, ravvisano quale priorità, il rilancio dell’industria, il consolidamento delle vocazioni agro-alimentari. bisogna avviare da subito una nuova fase di investimenti che devono sostenere l’innovazione, la riconversione, la qualità, la ricerca di nuovi materiali ed il rinnovamento di processo e di prodotto, utilizzando a pieno le risorse tecnologiche e di ricerca dell’università del Sannio, per favorire e consolidare di lo sviluppo e la crescita territoriale di comparti già in crisi, come il settore “TAC” (tessile, abbigliamento E calzaturiero), il metalmeccanico e l’indotto automotive.
i sindacati confederali sanniti stanno rivendicando un immediato rilancio degli investimenti e dell’occupazione, che trasformi l’attuale quadro economico e produttivo della provincia di Benevento; tutto ciò si può ipotizzare consolidando ed innovando le attuali produzioni sostenendo l’innovazione nei settori agroalimentare/zootecnia, meccanica fine, aerospazio, energia, green economy e turismo.
di sostenere e realizzare così come ha definito l’Unione Europea, l’unica infrastruttura in grado di chiudere a sud la rete Europea dei corridoi per lo sviluppo, l’alta capacità ferroviaria Napoli-Bari ed il raddoppio della Caianello-Benevento, visto che la Regione Campania, non ha ancora chiarito quali sono le priorità su cui concentrare la riprogrammazione delle risorse non spese.
se non si investe sulle infrastrutture, sia materiali che immateriali, una Provincia come la nostra, con già scarso tessuto industriale, è destinata a soccombere, invece, la realizzazione dell’alta capacità, Napoli-Bari, ci consentirebbe di riprendere il progetto di realizzazione della piattaforma logistica, denominata Ikea e il rafforzamento per la realizzazione del data Center Poste Italiane.