POLITICA
‘In prima fila nelle lotte per il nostro Sannio’

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“Questo nostro congresso si situa – scrive in una nota diffusa alla stampa la Federazione della Sinistra del Sannio – in un passaggio storico molto delicato: la Seconda Repubblica, quella nata dopo tangentopoli e caratterizzata dal protagonismo assoluto del suo uomo-simbolo, Silvio Berlusconi, è avviata ormai a rapida consunzione. Subentra, di fatto, una Terza Repubblica, i cui contorni non sono ancora definiti con chiarezza e che tuttavia sembra già caratterizzarsi per una logica di ulteriore centralizzazione dei poteri, e dunque intrinsecamente autoritaria, e per una decisa spinta alla ristrutturazione dell’intero sistema delle relazioni sociali in direzione della cosiddetta flessibilità del lavoro (ciò che noi, più correttamente, chiamiamo “precarietà”) e di una più organica privatizzazione dei servizi alle persone”.
“Il quadro – prosegue la nota – è ancora frammentario e scomposto, ma, in sostanza, regge l’ombra reazionaria della seconda Repubblica sulle nuove dinamiche tecnocratiche. Come ogni nuova nascita anche questo passaggio è largamente determinato dalle eccezionalità del contesto storico complessivo, segnato da una crisi virulenta che, scompone e riordina l’insieme delle relazioni capitalistiche. Avviatasi come crisi finanziaria nel 2008, è giunta ora ad un nuovo tornante. Tale tornante è costituito dal braccio di ferro, oggi sempre più evidente, tra i sistemi-paese e i singoli segmenti di capitale.
Pensiamo perciò, da un lato, a una vera e propria piattaforma rivendicativa, da far vivere nell’iniziativa concreta sul territorio,per ritornare ad imporre il nodo del Mezzogiorno come grande ed attuale questione politica”.
“Il Mezzogiorno può costituire un terreno avanzato di conflitto sul versante dell’iniziativa di società proprio perché è esso stesso un luogo avanzato delle contraddizioni del moderno capitalismo. Si tratta di dare forza e concretezza a questi nuovi termini della questione meridionale, con un impegno sistematico che fuoriesca dalle sedi di Partito e coinvolga l’insieme dei settori sociali cui facciamo riferimento. In effetti, si tratta di trasformare in mobilitazione reale gli obiettivi che esplicitano la nostra idea di trasformazione del Sud, rivendicando in particolare:
1) un piano straordinario per il lavoro, che difenda, da un lato, i luoghi della produzione dalla crisi, prospettando un loro sviluppo attraverso l’innovazione di prodotto, e che avvii, dall’altro, nuove occasioni di lavoro in connessione con le vocazioni territoriali, l’incremento dei servizi pubblici e la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico;
2) un gruppo coordinato di provvedimenti a sostegno della vita e del reddito degli inoccupati e dei precari, che stabilisca una misura universale di salario sociale per chi è in cerca di lavoro.
3) l’avvio di un’opera complessiva ed urgente di risanamento ambientale, riqualificazione degli spazi urbani e tutela dei suoli, con contestuale controllo e gestione pubblica dei beni comuni, a partire dall’acqua potabile.
Tutto questo declinato nelle lotte già presenti nel nostro martoriato Sannio. Pensiamo alla Luminosa, per quanto riguarda la questione ambientale, pensiamo alle migliaia di cooperative dei servizi in crisi e alla lotta dei lavoratori dei consorzi e pensiamo alle migliaia di disoccupate e di disoccupati ancora costretti ad emigrare per trovare un minimo di lavoro che non c’è più".
Queste sono le parole del documento conclusivo redatto dal nuovo coordinamento della Federazione della Sinistra sannita che esprime la presenza nei vari territori al suo interno. Il coordinamento è composta infatti da: Leonardo Masone (Portavoce), consigliere comunale nel comune di Pietrelcina, Carmine Montella (Paolisi), Salvatore De Toma, Cosimo Aceto (Apice), Daniele Lombardi (San’Agata), Fiorenzo Parziale, Serena Matassa, Angela Pelosi, Giuseppe Mignone.