Cittadini
I lavoratori dei consorzi rifiuti chiedono un dono di Natale ai politici: ‘Aiutateci!’

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Piero Mancini, portavoce del comitato Indignati e Organizzati dei lavoratori degli ex consorzi rifiuti.
"La nostra vertenza, per la sua durata, è diventata una telenovela che appassiona i nostri concittadini. Sempre più numerosi ci fermano lungo Corso Garibaldi per esprimere la loro solidarietà e ci chiedono di non mollare e continuare a lottare (forse perché sentono che questa nostra lotta non è più solo nostra, visto che la crisi già morde tantissime altre famiglie).
Purtroppo siamo diventati famosi facendo la fame, lo diciamo con grande amarezza.
Fino ad oggi, senza grandi risultati, la vertenza per un verso ha seguito la classica strada della trattativa sindacale, per altro verso, catastrofico e incosciente, una strada che si è persa tra i tribunali di ogni ordine e grado.
Ebbene le due strade non hanno affatto risolto il problema.
L’ultima nostra speranza resta l’intervento diretto della politica.
Chiedo, per le molteplici sollecitazioni degli aderenti a questo comitato, ai segretari provinciali di tutti i partiti di esprimere non solo il loro pensiero sulla vertenza ma anche, soprattutto, come intendono risolvere il dramma che coinvolge tante famigli che, unico caso in tutto il Paese, non percepiscono nessun ammortizzatore sociale da ben diciotto mesi. Una condizione sociale gravissima e veramente particolare.
Chiediamo un regalo con fortissima valenza sociale a chi non farà regali ai propri familiari, a chi sentirà, in quei giorni, ancor più l’oppressione, l’emarginazione e l’angoscia che da mesi lo avvolge.
Personalmente, essendo ateo e non avendo mai partecipato ai bagordi e allo sfrenato consumismo che da sempre questa festa connota lo nostra decadente società occidentale, non sentirò lo vergogna cattolica di non poter festeggiare adeguatamente la natività con la propria famiglia. Per questo posso affermare senza diventare blasfemo che nessun segno di speranza e nessuna buona novella ci porterà la nativit il prossimo 25 dicembre. Non solo alle famiglie dei dipendenti dei consorzi.
Noi siamo solo all’avanguardia di un grande esercito di paria che nei prossimi anni affollerà le strade della nostra città: la recessione durerà tanto da sconquassare l’intero tessuto sociale, sperando che non si trasformi in depressione. Pericolo reale, viste le particolari condizioni economiche dell’intero mondo.
Per questo al sindaco di Benevento chiedo di essere lungimirante ed iniziare a organizzare, fin da subito, delle mense popolari per distribuire gratuitamente pasti caldi alla gran massa degli indigenti futuri. La Caritas da sola non potrà far fronte a questa drammatica emergenza.
Ecco i lavoratori vorrebbero che questo Natale fosse diverso anche per gli amministratori e i politici. Non basta più mostrare alla comunità i loro corpi nelle Chiese. Diano un segnale di consapevolezza, concreto e socialmente rilevante con decisioni politiche e amministrative adeguate alle terribili ristrettezze prossime che imprigioneranno i corpi e lo spirito di tanti, come oggi avviene a noi. Anche di chi incosciente del proprio imminente non roseo futuro nei prossimi giorni “felicemente “
Si lascerà trascinare nei bagordi e nei fiumi della disperazione spirituale che nega alla radice proprio quel messaggio che si vorrebbe omaggiare.
I dipendenti dei consorzi aderenti a questo comitato sono sicuri che questo messaggio non cadrà nel vuoto e i politici e gli amministratori chiamati in causa interverranno con proposte concrete e non propagandistiche.
Altrimenti diventerà ancora più terribile la nostra condizione: la noncuranza è il maggio disprezzo !!"