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Sindacati

Vicenda autolinee ex Mazzone, ‘ha prevalso il senso di responsabilità’

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La vicenda delle autolinee ex- MAZZONE che collegano Apice con Benevento ed altri comuni limitrofi – scrivono in una nota affidata alla stampa le segreterie provinciali di Filt Cgil (Finozzi), Fit Cisl (Fantasia), Uil Trasporti (Pagliuca) e Ugl Trasporti (Zeoli – “è giunta finalmente a conclusione.
Dopo tre mesi di tanti colpi di scena e tanti tormenti, ieri sera si è raggiunto un accordo con la azienda affidataria, la Sellitto s.r.l., che ha trasferito tutti i lavoratori a questa nuova azienda.
L’intesa sostanzialmente ha preservato tutti i livelli occupazionali pur con la necessaria e dolorosa riduzione del costo del personale che si vede ridurre la paga per un lavoratore del 50% , mentre per gli altri 5 del 25%.
Per quest’ultimi sono stati mantenuti i parametri contrattuali posseduti nella ex- Mazzone.
Un accordo di chiara natura difensiva, figlio di una situazione che vedeva i lavoratori temporaneamente lasciati fuori dal servizio già affidato ed espletato dal 1 dicembre dal nuovo affidatario.
Tanti incontri tra le parti, la posizione di estrema debolezza dei lavoratori di cui, se non le OO.SS., voleva farsi carico, ha comportato una trattativa su binari difficili e al limite delle normative di settore.
Purtroppo l’unica azienda interessato a questi servizi è risultata essere la Sellitto che ha posto precise condizioni che andavano tutte a detrimento dei diritti e delle tutele dei lavoratori.
In una circostanza dove la scarsità delle risorse e la vaghezza di quelle future ha anche limitato l’azione dell’Ente Provincia il cui è interesse primario è stato quello di garantire i servizi; pertanto l’azione delle OO.SS. partiva da presupposti onerosi e delicati.
La mediazione dell’Ente conduceva ad una risoluzione che prevedeva quasi solo ed esclusivamente l’abbassamento del costo del lavoro.
In questo clima è chiaramente stato molto problematico giungere ad una intesa.
Il nostro senso di responsabilità, unito a quello dei lavoratori, ha scongiurato conseguenze più pesanti e inopportuni e irritanti contenziosi.
Tutta la vicenda terminata per fortuna positivamente implica alcune riflessioni su come intervenire e come proseguire nella gestione del TPL provinciale che versa in una forte crisi.
Non è più possibile che si arrivi in queste condizioni e nella situazione di affidamento del servizio senza avere passato anche i lavoratori; questa è un presupposto che mette gli stessi in condizioni di dover e poter accettare tutto in cambio del lavoro.
Non vorremmo che il metodo Marchionne facesse tanti proseliti.
Bisogna saper affrontare le emergenze in tempo e decidere in condizioni di assoluta serenità e tranquillità, senza dover gioco forza subire scelte impositive deprimenti per una sola parte e magari consentire a qualcuno di lucrare guadagni da situazioni di grave e assoluta emergenza.
È necessario tener presente questo poiché sono in essere altre situazioni che da qui a poco esploderanno in tutta la loro drammaticità.
Nel contempo non è più tollerabile che per risolvere la crisi sistematica del TPL su gomma si ricorra all’abbassamento del costo del lavoro, quando si dovrebbe incidere sull’efficientamento e razionalizzazione dei servizi, cominciando anche a una concentrazione aziendale tale da ridurre gli sprechi e i disavanzi che le aziende attualmente producono.
L’attuale frammentazione è deleteria per il settore, se si tiene conto delle ridotte dimensioni di esse e dell’ingolfamento di alti livelli, quasi tutti familiari della proprietà.
La tendenza dimostrata anche per le autolinee in questione va in controtendenza su quanto sta avvenendo in campo nazionale.
C’è bisogno, d’ora in avanti, che la Provincia, il Comune capoluogo avviino una analisi e osservazione del TPL provinciale e urbano in modo da costruire una rete di servizi connessi tra loro con integrazione col ferro che permetta di organizzare un seria ed efficace sistema di trasporto passeggeri.
È arrivato il momento in cui tutti devono assumersi le proprie responsabilità; non è più tempo di tergiversare.
Rimandare e rinviare la soluzione alle problematiche del sistema trasporti in provincia di Benevento è sciaguratamente perverso”.

 

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