CRONACA
Benevento, il Sannio e una criminalità in crescita

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Per far scena, anche scritta, si potrebbe sgranare il rosario statistico. Invece, basta la cronaca e la percezione di noi cittadini comuni: la realtà di Benevento e del Sannio sta bruciando più di qualche tappa in tema di criminalità.
Non è il fenomeno che permea proprio la società e arriva paradossalmente a modellare certo costume costituendo una perniciosa attrattiva nei tempi di crisi nera come quelli attuali (tipo camorra, per intenderci), ma questo non può costituire il nostro alibi sulla tranquillità solo scalfita dagli episodi. A volte le parole di chi deve interpretare ed agire sulla realtà territoriale sannita in tema di sicurezza ed anche ordine pubblico hanno echeggiato proprio tale concetto ed illustrato la cronaca come una sorta di fisiologico scarto da pagare alla devianza non organizzata.
Ma la percezione, ora, assume contorni diversi; l’insicurezza, soprattutto negli esercenti attività commerciali, cresce; la tranquillità non è sempre bene comune del cittadino.
La rapina, lo scippo, il furto in appartamento – ma anche il parcheggio abusivo o la devastazione da ‘movida’ stanno divenendo elementi di un fenomeno di assuefazione favorito innanzitutto dal clima politico improntato ad imperante lassismo e costante delegittimazione e depauperamento delle forze di garanzia della vivibilità sociale, ma anche da una minore incisività dei risultati – come effetto -, rispetto alla pubblicizzazione dell’evento criminoso.
E’ vero: il tema dell’ordine e della sicurezza è scivoloso, ma non estraneo alle democrazie. Nessuno Stato di Polizia, dunque, ma in generale una polizia (intesa come complesso delle forze in divisa) che operi nello Stato con efficacia. Costantemente e garantendo i cittadini – anche a Benevento e nel Sannio – dal basso, nelle istanze e nelle aspirazioni ad una legalità quotidiana.