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Ufo: Le conseguenze di un contatto alieno extraterrestre

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L’eco del lavoro del CUFOM ovvero Centro Ufologico Mediterraneo, in tema di ufo e di impatto psicologico in ipotesi di civiltà aliene tiene ancora banco sui media. Effettivamente con questo studio, che coinvolgerà diversi esperti di vari campi del sapere umano, almeno queste sono le intenzioni degli organizzatori, si gettano le basi al fine di aprire una breccia nell’ “omertà” che da sempre esiste negli ambienti “che contano”.
Il massimo dirigente del CUFOM e anche del CUBMGC (Centro Ufologico di Benevento Mars Group Campano) dr. Angelo Carannante, insieme al suo gruppo si sta impegnando davvero in modo notevole, per la migliore riuscita possibile del progetto che vede coinvolto brillantemente in primo piano il socio psicologo dr. Nino Capobianco. Ovvio, che alla gente interessi conoscere degli avvistamenti di ovni che spesso la commissione ed il centro ufologico citati propongono al grande pubblico, sviscerati in ogni loro aspetto e su cui inevitabilmente, come in ogni fatto ufologico, si svolge un infuocato dibattito tra possibilisti e negazionisti ad oltranza, con toni degni della migliore italica tradizione. Fa parte del gioco delle parti. Sul sito ufficiale del centro ufologico Mediterraneo e di Benevento www.centroufologicobenevento è stato postata una eccitante prima parte che consta di moltissime pagini scaricabili senza alcun costo, riguardante proprio le fasi iniziali dell’aspetto psicologico che riguarda gli esseri umani, di fronte al mistero all’ignoto della mente e dello spazio interstellare e possibili esseri di origine aliena che addirittura potrebbero già essere sulla terra per scopi a noi ignoti.
Il problema è molto più complesso di quanto a prima vista si possa pensare e sarebbe veramente enorme se gli eventuali extraterrestri avessero un modo di pensare ed una logica piuttosto differente da quella umana. Si pensi ad esempio se per loro fossero normali fare azioni che per molti esseri umani sarebbero dei veri e propri tabù quali ad esempio non aver riguardo alcuno per la vita degli animali o addirittura degli uomini al solo fine di fare degli esperimenti. Oppure, il non intervenire nell’evoluzione dell’umanità nonostante il pianeta stia andando verso la distruzione, sebbene la eventuale possibilità degli alieni di evitare una simile catastrofe. Parimenti si può ragionare per la cura di malattie che magari loro hanno già debellato da secoli. E così di seguito. Simili pensieri aumentano di conseguenza la paranoia dell’uomo medio, timoroso di fare la fine della formica di fronte al gigante. Quello appena accennato è naturalmente solo uno dei tanti aspetti dello studio, il quale si propone pure di affrontate, in questo lavoro globale, le ansie, le paure, le aspettative dell’uomo per il quale sarebbe probabilmente già un trauma il sapere che non siamo soli nell’universo. Ecco perché, il progetto degli psicologi ed ufologi intrapreso con tanto coraggio, si rivela una pietra miliare nella storia dell’ufologia.