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Valle Caudina

‘Finalmente il consiglio comunale di Montesarchio ha approfondito il bando Samte’

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Da Agatina Verruso di Territorio e Coesione, il movimento politico di Montesarchio, riceviamo una nota sulla questione rifiuti e sul bando Samte temi discussi dal consiglio comunale della cittadina della valle caudina.

"Ce n’è voluto ma alla fine anche l’Amministrazione montesarchiese ha dovuto ascoltare i nostri allarmi ed assumere decisioni in merito al bando SAMTE. Ha portato in Consiglio Comunale la questione rifiuti, scegliendo di preservare l’eccellenza già raggiunta dai cittadini di Montesarchio, nella raccolta differenziata e pulizia dell’intero territorio comunale, raccordandosi alla SAMTE solo per le fasi di trattamento e smaltimento.

Finalmente! Dopo nostri svariati tentativi, il Consiglio comunale di Montesarchio ha approfondito il bando SAMTE nella sua completezza. Siamo sollevati ma non nascondiamo lo sconcerto tanto per l’atteggiamento dell’Amministrazione quanto per quello della minoranza. Chiediamo formalmente alla minoranza, da quando un sevizio pubblico essenziale, di pubblico interesse è prerogativa solo di destra? Dall’Amministrazione, vogliamo sapere perché c’è stato tanto ritardo e nel ritardo il rischio di scivolare nella superficialità d’approccio? Fatto è che tra un appello e l’altro, c’eravamo attivati per richiedere un Consiglio comunale monotematico ma l’unica firma raccolta è stata quella del Consigliere Alfredo Abate. Lo stesso che nel corso del Consiglio comunale del 21 ottobre, supportato da un’ampia relazione di “Territorio e Coesione”, ha brillantemente colmato le lacune dell’Amministrazione, integrando le superficiali informazioni acquisite dalla maggioranza, la quale, evidentemente, aveva portato la questione rifiuti in Consiglio solo per dovere di firma.

Noi di Territorio e Coesione, da subito, abbiamo assunto una netta posizione in merito ai criteri adottati dalla SAMTE, per l’affidamento del servizio provinciale di raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti nel Sannio, invitando tutte le Amministrazioni comunali a valutare bene le “approssimazioni” del bando SAMTE che, come detto, ci sembra redatto più su un progetto di massima che su un piano industriale strategico. Abbiamo proposto il più ampio e serrato confronto tra amministrazioni e cittadini. Abbiamo auspicato che i Comuni prendessero adeguate misure e cautele politiche, istituzionali ed amministrative, necessarie a scongiurare la ricaduta in una nuova fase emergenziale.

Ci siamo dichiarati indignati per il fatto che Montesarchio, maggiore comune della Provincia, una raccolta differenziata sempre ad elevate percentuali (oggi circa al 70%), sacchetti con codice a barre già in distribuzione, fosse completamente ignorata dalla Provincia, a vantaggio della città di Benevento che in tema rifiuti è a molti passi nel passato rispetto Montesarchio. Ancora più indignati con l’Amministrazione comunale di Montesarchio per la il fatto che non si decideva a leggere l’effetto devastante che il bando della SAMTE avrebbe avuto per i montesarchiesi. La Provincia ha approcciato una legge dello Stato in maniera superficiale ed inefficace, con il puro intento di boicottare, sfruttandola, la provincializzazione dei rifiuti. La Provincia ha voluto coinvolgere i Comuni solo in maniera marginale e sporadica ed i Comuni hanno lasciato che ciò accadesse. Se si fosse veramente voluto mettere su una vera provincializzazione dei rifiuti, non si doveva prescindere dalle legittime esigenze che autodeterminano i territori comunali. Due piccioni con una fava, sotto il paravento della provincializzazione, si sono ingegnati a costruire l’ennesimo inopportuno carrozzone. In tutto questo l’assenza di determinazione dell’Amministrazione comunale di Montesarchio sia per il proprio Comune che per la responsabilità di guida della nascente Città Caudina è stata davvero preoccupante. Come si fa ad essere tanto superficiali su atti che penalizzano il proprio Comune ed incidono negativamente sul più ampio sistema territoriale caudino? Ma la Città Caudina nasce per andare oltre fontanelle e marciapiedi? Nasce per l’ineluttabile esigenza di fare sistema per creare condizioni di sviluppo, abbattere costi, migliorare la qualità della vita?

Intanto rischiamo un aumento di Tarsu certo, in media 40/50 € pro capite in più, a fronte di un dimezzamento del servizio base, per innescare un sistema sevizio/corrispettivo che rischia di rendere incontrollabile la Tassa. Un regresso nella raccolta differenziata e assoluta incertezza per gli impianti provinciali di smaltimento. Il monomateriale oggi raccolto a Montesarchio è smaltito con un ricavo di circa 200 €/ton per il Comune, lo smaltimento del plurimateriale che vorrebbe raccogliere la Provincia costa ai cittadini circa 160 €/ton. Il sistema del paesaggio rurale definitivamente mortificato da cassonetti 1100 lt., ecopunti e pulizia venti volte l’anno. La determinazione e la tenacia già mostrata dai cittadini nell’affrontare la più generale tematica ambientale, progressivamente demotivata. Questo è regresso antropologico!".

 

 

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