Valle Caudina
Montesarchio, ‘noi agiamo a tutela dei nostri cittadini’

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Punta nel vivo dalla pepata prolusione dell’assessore provinciale Gianluca Aceto, sulla vicenda della provincializzazione dei rifiuti, l’amministrazione comunale di Montesarchio sul tema ha inviato la seguente nota:
“Pare che da un po’ di tempo a questa parte il Comune di Montesarchio debba essere, suo malgrado, al centro di perenni polemiche anche a carattere provinciale, amplificate a livello mediatico.
Vero è che l’antico brocardo “molti nemici molto onore” (De Bello Gallico – Cesare) a chi non si fermi al significato superficiale delle parole, restituisce l’immagine dell’onore che risiede in chi ha il coraggio di combattere battaglie impari, ma è pur vero che in questo caso diventa arduo comprendere i motivi che spingono l’Assessore Provinciale Aceto a fornire risposte polemiche a chi non gli ha mai rivolto domande.
Forse lo stato confusionale che l’Assessore Aceto constata in materia di provincializzazione dei rifiuti, avvolge anche e soprattutto lui, improvvido interlocutore di un soggetto che non c’è.
Per ristabilire un minimo di verità occorre dire subito che le valutazioni del Comune di Montesarchio saranno compiutamente leggibili nel verbale di deliberazione della seduta in cui si è discusso l’argomento, verbale che, attualmente, ancora non è stato pubblicato..
I titoli ad effetto di articoli giornalistici “RIFIUTI, NO ALLA PROVINCIALIZZAZIONE. SI RESTA CON LA SOGESI” e “RIFIUTI, ESPLODE LA RIVOLTA CAUDINA – MONTESARCHIO GUIDA LA MOBILITAZIONE CONTRO IL PIANO PROVINCIALE” oltre a non essere rispondenti ai contenuti degli articoli stessi, falsano totalmente le articolate valutazioni del Comune che restano, così, affidate al filtro di chi semplifica e rende totalmente destituito di fondamento il messaggio finale.
In sintesi, però, si può già da ora dire:
Il Comune di Montesarchio conosce molto bene la normativa che regola l’assetto delle funzioni e la gestione delle competenze (anche in via transitoria) concernente i servizi di raccolta, trasporto, spazzamento dei rifiuti, queste ultime gestite transitoriamente ed in via di proroga dai Comuni sino al 31 dicembre 2011. Conosce bene la normativa e l’ha applicata, al contrario di tanti Comuni che, pure in carenza di titolarità di funzioni, stanno continuando ad appaltare. Forse su questo l’Ass. Aceto dovrebbe guardare e vigilare in maniera occhiuta….;
Che la Provincia abbia ricapitalizzato la SAMTE aumentando l’R.C. auto (il cui onere è a carico dei cittadini) è vero e non smentibile. Dovrebbe, la Provincia, dire perché ha fatto la scelta di aumentare le tasse e non quella di finanziare la ricapitalizzazione con riduzione di spese;
Che per i cittadini dei Comuni di Montesarchio e Bonea ci sarà una diminuzione di servizi – in quantità e qualità – è rilevabile dalle cifre contenute nel bando e nel capitolato redatti dalla Società Provinciale: la frequenza dei servizi diminuirà, non ci saranno più il netturbino di quartiere, il deposito ed il controllo con codice a barre, l’organizzazione dei servizi sarà diversa nel centro e nelle periferie, alcuni servizi andranno richiesti e pagati a parte, non saranno più effettuati un mare di servizi che rientravano e rientrano nella pulizia e nel decoro urbano, non saranno più fornite gratuitamente le buste, non saranno più rimossi i cumuli di rifiuti che i vandali – ancora esistenti – lasciano sul ciglio delle strade e nelle aree pubbliche.
Ci chiediamo: ma se l’appalto unico doveva garantire uniformità nella gestione del ciclo dei rifiuti e realizzazione di normali, fisiologiche economie di scala, come è possibile che i 60.000 abitanti di Benevento siano stati tenuti fuori e per i cittadini degli altri Comuni i servizi debbano costare di più di quanto attualmente costano ? Dove sono le economie di scala ? Come sono stati fissati i corrispettivi ed i prezzi a base di gara ?
Non si discute la provincializzazione, non siamo innamorati di rodomontesche avventure, si discute, si valuta e si critica il complesso di scelte fatte dalla Provincia e le modalità con cui l’Amministrazione Provinciale si avvia ad esercitare le sue funzioni, si chiedono chiarimenti sul contenuto di un piano industriale non condiviso né trasmesso ai Comuni che appare lacunoso soprattutto in relazione alle cose che la Provincia dovrebbe prioritariamente fare.
Noi agiamo, perché ne abbiamo il dovere, a tutela dei nostri cittadini che non vogliamo e non vorremmo vittime di scelte non legislative ma amministrative sbagliate, ingiuste, censurabili”.