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POLITICA

‘Scuola di magistratura a Catanzaro, ristabilire la legalità su una vicenda grottesca’

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In un editoriale pubblicato sul suo sito (“www.catanzaronelcuore.it") il Movimento Civico Catanzaro nel Cuore riporta alla stretta attualità il dibattito sulla sede meridionale della Scuola di Magistratura. E di oggi è peraltro, e la si legge altra parte del sito, la piccata replica del presidente della Provincia di Benevento Aniello Cimitile ad un articolo a firma di Giancristiano Desiderio pubblicato sul Corriere del Mezzogiorno. Insomma, i toni continuano a rimanere elevati, vuoi per problemi… spiccioli (ilquaderno.it ha oggi posto sul sito un intervento nel quale ripercorre un po’ la storia dei fondi destinati a questa scuola), vuoi per problemi più squisitamente politici. Che investono in particolare il Pdl, non concorde in intenti nelle sue parti campano-calabresi. Intanto, alla disamina legale fatta ieri a completamento del lavoro sul tema da Gazzetta di Benevento oggi, quasi in ideale passaggio di testimone, si contrappone appunto la nota del movimento civico che riportiamo di seguito. Che è destinata a suscitare qualche altro risentimento.

***

“E’ ormai giunto il momento della concretezza e il guardasigilli Nitto Palma deve essere consequenziale e firmare con immediatezza il decreto di istituzione ed avvio della Scuola di Magistratura a Catanzaro; ulteriori rinvii ed attendismi potrebbero compromettere la rapida ed ineluttabile conclusione in favore di Catanzaro delle peripezie politico-giudiziarie in cui è ancora incredibilmente impantanata la vicenda e suonerebbero di cerchiobottismo e di artifizi politichesi.

E’ scandaloso che siano passati due anni e sette mesi dalla pronuncia del TAR Lazio, favorevole alle ragioni di Catanzaro, senza che la politica ne abbia dato seguito.
L’avvocato Luisa Capicotto, che ha rappresentato “Catanzaronelcuore” in giudizio di primo grado a favore delle ragioni del capoluogo calabrese, ha più volte ribadito quanto  già evidenziato  all’indomani della  pronuncia del TAR Lazio sez. 1, 24.3.2009 N. 3087 che ha annullato il Decreto Interministeriale del 30.11.2006 nella parte in cui l’allora ministro della Giustizia Mastella  revocava la sede della scuola di Catanzaro per  trasferirla nella sua città, Benevento. Il nostro avvocato ha sempre evidenziato l’immediata esecutività della sentenza e l’opportunità e obbligatorietà per il Ministro di Giustizia e per le istituzioni locali di dare esecuzione al comando del Giudice di primo grado. Dunque a tutt’oggi quella sentenza consente l’avvio della Scuola a Catanzaro, come sede nella macroarea del Sud, in applicazione dell’art.1, comma 5, della Legge istitutiva (D.lgs 26 del 2006).

A nulla vale invocare l’applicazione della legge n. 111/2007 che genericamente stabilisce che devono essere tre le sedi della scuola superiore di magistratura in Italia senza fornire una indicazione territoriale, in quanto essa è successiva al Decreto impugnato ed annullato dal TAR e non è retroattiva. Conseguentemente, anche pendendo il giudizio davanti al Consiglio di Stato, in assenza di domanda di sospensione degli effetti della sentenza del Tar Lazio, è oggi sufficiente e necessario che il guardasigilli adotti un Decreto che autorizzi l’avvio della Scuola di Magistratura a Catanzaro, cosi applicando e rispettando la legge istitutiva e ristabilendo la legalità. L’avvocato Luisa Capicotto ci ricorda ancora che non sussiste, rebus sic stantibus, alcuna disposizione di legge che renda legittimo l’avvio dei corsi a Benevento, essendo stato annullato il Decreto che trasferiva la scuola in terra sannita. Ma vi è di più.

La tesi sostenuta dal Comune di Benevento davanti al Consiglio di Stato che evoca l’applicazione della legge 111/2007 nella parte in cui specifica che le sedi della scuola di magistratura devono essere tre senza indicazione territoriale, non consentirebbe in alcun modo di fissare la sede del Sud a Benevento, poiché essa non è indicata nella legge. E’ razionale, ragionevole, logico e doveroso che il ministro Nitto Palma faccia quanto necessario per avviare la Scuola a Catanzaro sussistendo tutti i presupposti indicati nella legge istitutiva  e nel primo Decreto che espressamente sceglieva il capoluogo calabrese. Solo cosi sarà ristabilita la legalità su una vicenda grottesca”.

 

 

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