POLITICA
Sequestro Piano Borea, Nardone: ‘Approfondiremo la questione in Consiglio Comunale’

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Sul sequestro della discarica di Piano Borea, effettuato dal NIPAF questa mattina, è intervenuto con una nota anche l’on. Carmine Nardone, consigliere comunale di Sud Innovazione e Legalità.
"Esprimo il mio personale ringraziamento ed apprezzamento al Nucleo Investigativo della Polizia Ambientale e Forestale del Comando del Corpo Forestale di Benevento per l’attività riguardante la discarica di Piano Borea. Auspico che siano finalmente posti in essere immediati interventi risolutivi per tale problema.
Ricordo che già lo scorso 21 aprile, in un comunicato stampa, avevo evidenziato la criticità del profondo fronte franoso che aveva quasi completamente invaso la discarica. La frana, scivolando verso il torrente, aveva provocato danni all’ambiente ed all’eco-sistema di enorme gravità. La rottura della recinzione della discarica aveva inoltre provocato notevoli disagi alle famiglie della zona. Nell’occasione, sollecitai anche le autorità preposte ad intervenire velocemente per porre fine ad una situazione che oltre ai danni offendeva la dignità dei luoghi e delle persone.
Un ulteriore sollecitazione la rivolsi anche nel corso della conferenza stampa del 23 maggio. Nel commentare l’esito del voto elettorale, chiesi come mai nessuno interveniva per la discarica di Piano Borea. Di chi era la responsabilità ? L’attività era monitorata ? Da chi ? L’Arpac aveva un rapporto sull’attività in corso?
Sugli aspetti relativi alla sicurezza complessiva dell’area, sui danni provocati, sulle eventuali inadempienze e responsabilità, i Consiglieri del PIT hanno già concordato la presentazione, in occasione del Consiglio comunale di lunedì 12 ottobre, di una interrogazione comunale.
Con essa si intende anche richiedere un immediato ristoro alla famiglia Barbato-Mignone che dal 7 marzo scorso, senza avere nessun riscontro alla sua richiesta, aveva segnalato al Comune di Benevento che l’intensificarsi della frana, e la conseguente fuoriuscita di liquame dalla discarica, aveva inquinato l’unica fonte di approvvigionamento della famiglia e dell’azienda agricola.