SOCIETA'
‘Scuola, Università, Ricerca, Conservatorio: manifestiamo a Roma per una scuola migliore’

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“La preoccupazione è grande”, scrive in una nota il segretario generale dell’Flc Cgil di Benevento, Vincenzo Delli Veneri.
“Nonostante una IV elementare a Morcone abbia anziché il "maestro unico" 7 maestri diversi per coprire 27 ore di lezione; nonostante a Benevento ci siano una I elementare con 30 alunni e, in pieno centro città, una pluriclasse con 9 alunni composta 3-4 elementare; nonostante non ci sia il "bidello" che apre la scuola dell’infanzia a Cautano; nonostante il dirigente scolastico di Torrecuso debba sostituirsi all’assistente amministrativo "tagliato" e al direttore dei servizi generali amministrativi non nominato, come succede ad Airola, a Cautano, a Sant’Agata de’ Goti…, o sia costretto ad andare in classe a sostituire l’insegnante ammalato; nonostante l’anno scolastico sia iniziato con i genitori che non sempre hanno trovato il docente e il collaboratore scolastico ad accogliere i loro figli perché ancora non nominati dall’Ufficio scolastico; nonostante non ci siano i soldi per l’acquisto della carta igienica in quasi tutte le scuole; nonostante ci siano 15 ricercatori precari dell’ISFOL che aspettano la stabilizzazione non solo per realizzare il loro progetto di vita, ma anche per dare continuità e risultati alle loro ricerche; nonostante l’Università del Sannio, anche grazie ai tagli del Governo, non riesca a garantire delle tasse di iscrizioni adeguate alla grave crisi che sta vivendo nel suo complesso il territorio sannita; nonostante il Conservatorio non abbia potuto realizzare la trasformazione in Istituzione di Alta formazione prevista già dalla legge 509 del 1999;
ci meravigliamo che nonostante tutto questo e altro ancora ci siano ancora genitori, insegnanti, assistenti amministrativi e tecnici, dirigenti scolastici, rettori, presidi, direttori di dipartimento, docenti, ricercatori, personale, studenti, direttori e presidenti di conservatorio, maestri di musica…. che non credano sia necessario manifestare l’8 ottobre a Roma per un sistema della “conoscenza” pubblica di qualità che non si realizza senza i necessari investimenti”.