Cittadini
Multe, da domani solo trenta giorni per fare ricorso

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Tra aumenti spropositati del prezzo dei carburanti e multe salate, la categoria degli automobilisti sembra essere diventata un facile bersaglio da colpire per "fare cassa". Un’ultima novità, tutt’altro che positiva, riguarda proprio le multe: da domani il cittadino avrà a disposizione soltanto 30 giorni, invece che 60, per presentare ricorso al giudice di pace contro le violazioni al Codice della strada. Il 6 ottobre 2011, infatti, entra in vigore il Decreto Legislativo 1 settembre 2011, n. 150, che all’art. 7 ha abbassato i termini per presentare ricorso.
Le Associazioni dei consumatori denunciano "quest’ennesima ingiustizia a carico dei tartassati automobilisti, che ora avranno sempre maggiori difficoltà ad impugnare una multa, visto che occorrono giorni perché un principiante possa capire come si fa un ricorso e se esistono i presupposti per impugnare. Per non parlare dei tempi tecnici per avere la documentazione dai vigili, dalla foto dell’autovelox alla durata del giallo". "Gli automobilisti – spiega Casper, Comitato contro le speculazioni e per il risparmio, di cui fanno parte Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori – sembrano letteralmente perseguitati dal Governo Berlusconi. Si tratta, infatti, del Governo che ha il record nella storia della Repubblica per il numero di provvedimenti presi contro gli automobilisti, pari almeno a 7:
aumento della accise (luglio 2011), per una stangata pari a 60 euro ad autovettura;
aumento dell’Iva sulla benzina (settembre 2011), per una stangata pari a 19 euro ad autovettura, oltre che sull’acquisto delle auto;
introduzione del contributo unificato per i ricorsi delle multe a partire dal gennaio 2010, ricorsi che prima erano esenti da qualunque pagamento;
aumenti ulteriori del contributo unificato, che prima passa da 30 a 33 euro e il 6 luglio del 2011 passa da 33 a 37 euro (per impugnare un divieto di sosta da 39 euro, quindi, se ne devono pagare 37);
aumenti esponenziali delle multe (come se inasprire le pene invece che aumentare i controlli servisse a ridurre gli incidenti stradali);
aumento delle tasse sulle polizze rc auto;
aumento dell’ Imposta provinciale di trascrizione (IPT)".
Fonte | www.helpconsumatori.it