Sindacati
Protesta ai revisori dei Conti del Conservatorio di Benevento

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Con una nota congiunta a firma dei rappresentanti sindacali Enzo Molinaro e Giuseppina Ambrifi della Cisl Università, Carmelina Cirillo della Uil Rua, Mariarosaria Passante dell’Unams e Rosalba Novelli dello Snals e Giosuè Grassia Componente della Rsu, hanno indirizzato una dura protesta ai revisori dei Conti del Conservatorio di Benevento, Cosimo Cecere, Renato La Peccerella e Alfonso Ferrara, oltre che alla Direzione Contrattazione dell’Aran e per conoscenza al direttore generale dell’Afam-Miur Bruno Civello, per vedere riconosciuti i propri diritti. Infatti dopo un anno di trattative non si è riusciti a far accettare nemmeno una loro proposta al Conservatorio. "L’Amministrazione- scrivono nella loro missiva i sindacati – si è sistematicamente rifiutata per mesi di prendere in esame la proposta presentata dai 4 rappresentanti sindacali che per la prima volta nella seduta del 30 marzo scorso avevano posto il problema del pagamento delle ore aggiuntive per tutti i docenti, anche per quelli con orario differenziato.”
Al riguardo, ad inizio d’anno, vi è stata solo una comunicazione del Direttore che informava i docenti che sulla base dell’art. 12 del nuovo contratto nazionale tutti i docenti erano tenuti ad effettuare 324 ore annuali di insegnamento. La levata di scudi dei sindacati riguarda, infatti, il pagamento di ore aggiuntive svolte da docenti, che pur avendo regolarmente presentato ad inizio d’anno il proprio monte adeguandolo a quanto indicava la normativa, cosa mai contestata dal Direttore del Conservatorio, si vedono discriminati. Infatti l’Amministrazione del Conservatorio con il nuovo Contratti d’Istituto, esclude parte dei docenti dal pagamento delle ore aggiuntive già svolte per i corsi didattici del Biennio sperimentale.
“In questo modo il management del Conservatorio consegue il massimo risparmio – chiosano in coro i docenti Ambrifi, Cirillo, Grassia, Novelli e Passante – a discapito della didattica, accantonando maggiori risorse da destinare alle attività di produzione artistica: molte delle quali gestite al pari di una comune agenzia musicale, spesso all’insaputa degli organismi statutari preposti, senza che ricorra un interesse pubblico ma solo a richiesta di soggetti privati privi di personalità giuridica, comportando di fatto, solo aggravi di spese per le esigue casse del Conservatorio”.
“Sulla materia sono state consultate le segreteria sindacali nazionali – continua la nota sindacale – di riferimento che hanno ribadito la giustezza della interpretazione data dagli scriventi.”
Ma purtroppo non è andata così.
“ La Parte Pubblica – continuano i sindacati – anche nella seduta dello scorso 13 settembre ha ribadito il suo rifiuto al riconoscimento di tali diritti, in questo sostenuta dalla CGIL e da due componenti della RSU.”
“Nel rappresentare i motivi del contrasto – conclude il documento – i sottoscritti si dichiarano disponibili ad un incontro con i destinatari della nota, al fine di chiarire la problematica al centro della contrapposizione affinché il Contratto Integrativo d’Istituto possa raccogliere anche il contributo delle forze sindacali ed abbia la giusta rappresentanza a tutela di tutti i lavoratori e soprattutto di quelli che hanno svolto il proprio servizio nel rispetto della legalità”.