Calcio
‘Il Benevento non ha bisogno di difese d’ufficio’

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“Il Benevento Calcio, constatato che è stato oggetto di rimostranze palesate da persone in rappresentanza di organi istituzionali, per quanto riguarda i presunti torti arbitrali eventualmente subiti in occasione di alcune gare del Campionato di 1^ divisione, sin qui disputate, chiarisce che trattasi di iniziative del tutto personali, dalle quali si dissocia da chi ha voluto creare turbative anche tra i tifosi giallorossi che, non sembra affatto, stiano in agitazione.
Si dissocia, altresì, da chi ha innescato una difesa d’ufficio fatta da altri e non voluta dalla Società.
Si prende atto della protesta istituzionale, non certo popolare, ma non la si può condividere precisando che l’unico ad interloquire con la Lega Pro e gli organi federali resta sempre e comunque questa Società, che ha sempre dimostrato di possedere professionalità e capacità sia regolamentari che legislative.
Tutto ciò per meglio chiarire su eventuali e future iniziative che non hanno mai rappresentato e non rappresenteranno il pensiero della Società”.
Un comunicato stampa di una società di calcio molto spesso si informa ad una vulgata diffusa, ossequiosa ed allineata: lo scritto che s’é avuto modo di leggere, stavolta, prende le distanze dall’ovvietà e dal quieto vivere. Mette qualche paletto, restituisce la competenza in canpo sportivo a chi fa dello sport una sorta di professione, in fondo. Quindi, non abbisogna di ulteriori commenti ma di un invito: aprire la bocca per lasciar passare aria in forma di pensieri articolati è pernicioso. E giustamente, in questo caso, la società di Vigorito “si dissocia”.
La regola vale sempre: ad ognuno il suo mestiere, politici in primis. Quella di tifoso è un’opzione che può essere esercitata al bar, non nelle sedi istituzionali o su compiacenti organi di informazione.