Regione Campania
Ecoballe, discariche, dfferenziata: i nodi ancora irrisolti

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Ecoballe, discariche e raccolta differenziata sono elementi presenti nella lettera di messa in mora dell’Italia, per la questione rifiuti in Campania, da parte della Commissione europea. Occorre un impianto ad hoc per smaltire i 6 milioni di tonnellate di ecoballe, si ricorda da Bruxelles. Secondo le Autorità italiane, si legge nel documento, la struttura dovrebbe sorgere tra Giugliano e Villa Literno, con una capacità tra le 400mila e le 500mila tonnellate all’anno. Numeri che, si fa presente, indicano che occorreranno, dopo la sua realizzazione, dai 12 ai 15 anni per eliminare l’intero quantitativo. La Commissione sottolinea, però, che non è stata fornita alcuna informazione sulle procedure per la realizzazione dell’impianto. La capacità residua stimata delle discariche, a febbraio 2011, era di 1.300.000 tonnellate, ridotta, però, per problemi tecnici e giuridici, a circa 600mila tonnellate. Il piano regionale, è scritto nel documento, non individua i siti per la realizzazione delle discariche, compito che, precisa la Commissione, "non spetta alla Regione, ma alla Provincia di Napoli". Lo scorso giugno, ricorda il testo, il presidente della Provincia di Napoli ha avviato le procedure per identificare tre aree dove realizzarle; la Provincia di Salerno ha fatto sapere che la discarica di Macchia Soprana sarà riaperta; le altre Province – Avellino, Benevento e Caserta – aumenteranno la capacità delle discariche del 15%. Sul fronte della differenziata, la Commissione scrive che "poiché più della metà della popolazione della Campania, vive in provincia di Napoli, e più della metà dei rifiuti prodotti in Campania si producono lì, è fondamentale aumentare gli sforzi per un ulteriore significativo aumento delle percentuali di raccolta differenziata".