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Sindacati

Manna: “Il ministro Palma e il Capo Dap si facciano carico di una seria riforma’

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"In questi giorni di fine estate, dopo che abbiamo assistito a manifestazioni nel pieno e giusto interesse della popolazione detenuta e poco per il personale di polizia penitenziaria con l’adesione anche di organi sindacali del corpo cosa che ci rimane un po’stupidi, ci accingiamo a tirare le somme dei primi nove mesi di violenze, aggressioni e proprio perché non ci facciamo mancare nulla di suicidi e tentati suicidi di poveri colleghi".

Esordisce cosi con fermezza il segretario generale del Lisiapp (Libero sindacato appartenenti alla
polizia penitenziaria) il dott. Mirko Manna, che sottolinea "sono stati nove mesi da vera battaglia all’interno delle strutture penitenziarie del paese e come al solito sul campo sono rimaste le solite vittime, le donne e uomini della polizia penitenziaria. Il numero è impressionante. 136 casi di vili aggressioni violenti e gratuite nei confronti degli operatori di polizia da parte di detenuti. Siamo di fronte ad una vera emergenza che la società civile non sa oppure non vuole apprendere, perche non ho mai visto uno sciopero della fame o della sete come di solito attua quel gruppo extraparlamentare che tanto si batte per i detenuti e il sistema carcere avanzare una manifestazione per la polizia penitenziaria.

"Certo – continua Manna – ognuno si batte per i propri scopi , ma non trovo giustificazioni nel caso di un organizzazione sindacale autonoma del corpo sia a favore per l’amnistia o indulto senza che si parli mai delle condizioni del personale di polizia e il disagio che si vive quotidianamente compreso le violenze. A malincuore ricordo che in questi primi nove mesi lasciamo sul campo cinque nostri colleghi che hanno deciso per motivazioni varie ma che sicuramente possano rientrare nel complessivo disagio che accomuna ognuno di noi, ebbene questi colleghi hanno
scelto l’estremo gesto quello del suicidio. L’ultimo in ordine di tempo qualche giorno fa a Torino dove il povero collega si è sparato un colpo di pistola davanti al cimitero della città.

“Li piangiamo tutti i nostri colleghi – afferma il dr. Luca Frongia segretario generale aggiunto – ci troviamo in una condizione precaria, chiediamo da mesi gli adeguamenti delle risorse finanziarie per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle caserme e degli spazi a disposizione del personale di Polizia Penitenziaria che sono costretti a vivere a distanze enormi dalle proprie famiglie, delle misure per l’edilizia agevolata al fine di ricongiunge le famiglie, un coinvolgimento del Parlamento Europeo relativamente alla possibile nazionalizzazione della detenzione per i soggetti con condanna in giudicato. Riteniamo continua sempre Frongia che questa soluzione possa perseguirsi attraverso un adeguamento della normativa comunitaria, tenuto conto che il detenuto già può scegliere se espiare la pena nel proprio Paese da scegliere invece tramutarlo in obbligo. Proprio in questo ultimo punto la nostra organizzazione Lisiapp ha richiesto ed ottenuto un incontro a bruxelles al parlamento europeo per discuterne con il vice presidente della massima istituzione europea.

"Inoltre per concludere – spiega il segretario generale aggiunto –  le nostre priorità sindacali passano anche attraverso la riqualificazione della Polizia Penitenziaria, attraverso una riforma organica del decreto di riforma del Corpo che preveda tra le priorità l’istituzione di una Direzione Generale del Personale di Polizia Penitenziaria nell’ambito delle
articolazioni del D.A.P. , l’ istituzione di un tavolo tecnico permanente amministrazione-sindacati affinché si avvii una
ricognizione delle piante organiche della polizia penitenziaria, e ancora lo stanziamento di fondi specifici per aumentare l’automazione degli accessi e ripristinare il funzionamento dei sistemi di sicurezza attualmente inutilizzati (video-sorveglianza, sale regia, allarmi, al fine di ripristinare un adeguato standard di sicurezza evitando cosi le evasioni e infine lo stanziamento di fondi per la sostituzione dei mezzi e strumenti in dotazione alla polizia penitenziaria e in
particolare al servizio per le traduzioni e piantonamenti.
Contiamo molto conclude Manna sull’appoggio dei nostri colleghi per stimolare l’amministrazione Dap e il dicastero della Giustizia per assumere seriamente posizioni di riforme che riguardino esclusivamente tutti gli uomini e donne della polizia penitenziaria".

 

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